Dopo una brillante carriera, il manager Carlo Ruggeri (Sergio Castellitto) viene improvvisamente licenziato. Finisce nel vortice della disoccupazione e, mentre la sua vita crolla a picco, reinventarsi sembra impossibile. Opera prima di Renato De Maria, che si occupa anche della sceneggiatura insieme all'esperto Carlo Lizzani. È un racconto drammatico che segue la lenta discesa agli inferi di un uomo privato del suo lavoro: un fatto che lo farà entrare in crisi esistenziale, disgregherà l'unità familiare e lo costringerà allo sfratto dalla sua abitazione. Puro (e insulso) cinema del dolore, ricattatorio e persino autocompiaciuto, che non serve a nessuno. Castellitto rimane vittima della scrittura pressapochista del suo personaggio. Il titolo fa riferimento al dormitorio per senzatetto vicino alla Stazione Centrale di Milano.