I miserabili
Les Misérables
2019
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
Ladj Ly
Attori
Jeanne Balibar
Damien Bonnard
Alexis Manenti
Djibril Zonga
Stephane (Damien Bonnard) si unisce all'unità operativa di un dipartimento speciale di polizia che milita nelle periferie parigine per garantire un equilibrio in città. Il rapporto con i suoi nuovi colleghi stenta a consolidarsi ma il clima diventerà insostenibile quando un drone li riprende in azioni scellerate nei confronti di un gruppo di adolescenti.
Tratto da un cortometraggio diretto proprio da Ladj Ly, l'esordio del regista francese è un thriller contemporaneo teso e dinamico, capace di mettere in mostra il talento visivo del giovane cineasta, senza tuttavia riuscire a sorprendere più del dovuto. Raccontando la "classica" guerra (morale, prima ancora che civile) tra bene e male, buoni e cattivi, poliziotti e delinquenti, il cui il confine diventa sempre più labile e rende non semplice decidere da che parte schierarsi, I miserabili vuole restituire il clima di incertezza proprio della Francia odierna, unita apparentemente dalla vittoria ai mondiali di calcio del 2018 (notevole l'inizio del lungometraggio) ma pronta a far scorrere il sangue dei propri connazionali per le strade. Il film trova fortuna nelle sequenze più concitate e crude, ma complessivamente Ly non riesce sempre a evitare la sensazione di aver costruito dei personaggi troppo bidimensionali e poco approfonditi: il film non vuole scavare più del dovuto ma gioca al meglio con elementi più che consolidati per dar vita a un racconto cinematografico a tratti accomodante e poco rischioso. Non mancano comunque le intuizioni interessanti (la presenza del drone e il parallelismo con l'opera di Victor Hugo su tutte) e i messaggi arrivano forti e chiari, ma c'è una certa prevedibilità complessiva che limita in parte il risultato finale. Presentato in concorso al Festival di Cannes dove ha vinto il Premio della Giuria, ex aequo con Bacurau (2019). In seguito il film è arrivato nella cinquina dei candidati all'Oscar come miglior film straniero e ha vinto diversi premi César, tra cui quello per il miglior film francese dell'anno.
Tratto da un cortometraggio diretto proprio da Ladj Ly, l'esordio del regista francese è un thriller contemporaneo teso e dinamico, capace di mettere in mostra il talento visivo del giovane cineasta, senza tuttavia riuscire a sorprendere più del dovuto. Raccontando la "classica" guerra (morale, prima ancora che civile) tra bene e male, buoni e cattivi, poliziotti e delinquenti, il cui il confine diventa sempre più labile e rende non semplice decidere da che parte schierarsi, I miserabili vuole restituire il clima di incertezza proprio della Francia odierna, unita apparentemente dalla vittoria ai mondiali di calcio del 2018 (notevole l'inizio del lungometraggio) ma pronta a far scorrere il sangue dei propri connazionali per le strade. Il film trova fortuna nelle sequenze più concitate e crude, ma complessivamente Ly non riesce sempre a evitare la sensazione di aver costruito dei personaggi troppo bidimensionali e poco approfonditi: il film non vuole scavare più del dovuto ma gioca al meglio con elementi più che consolidati per dar vita a un racconto cinematografico a tratti accomodante e poco rischioso. Non mancano comunque le intuizioni interessanti (la presenza del drone e il parallelismo con l'opera di Victor Hugo su tutte) e i messaggi arrivano forti e chiari, ma c'è una certa prevedibilità complessiva che limita in parte il risultato finale. Presentato in concorso al Festival di Cannes dove ha vinto il Premio della Giuria, ex aequo con Bacurau (2019). In seguito il film è arrivato nella cinquina dei candidati all'Oscar come miglior film straniero e ha vinto diversi premi César, tra cui quello per il miglior film francese dell'anno.
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