Illusioni perdute
Illusions perdues
2021
Paesi
Francia, Belgio
Generi
Storico, Drammatico
Durata
144 min.
Formato
Colore
Regista
Xavier Giannoli
Attori
Benjamin Voisin
Xavier Dolan
Vincent Lacoste
Cécile de France
Gérard Depardieu
Jeanne Balibar
Salomé Dewaels
André Marcon
Francia, XIX secolo. Lucien (Benjamin Voisin) è un giovane poeta che nutre grandi speranze per il futuro. Da un piccolo paese di provincia si trasferisce a Parigi, sotto l’ala protettrice della sua mecenate. Nella capitale scoprirà le macchinazioni in atto in un mondo che ubbidisce alla legge del profitto senza scrupoli.
«Il romanzo di Balzac rivela la matrice del mondo moderno, il momento in cui un’intera civiltà era sul punto di cedere alla legge del profitto»: così Xavier Giannoli descrive l’opera letteraria omonima da cui è tratto il suo lungometraggio. Confrontarsi con Balzac non è mai semplice, anzi, ma Giannoli riesce a rimanere fedele allo spirito del romanzo, pur prendendosi diverse libertà. Accompagnato costantemente da una voce narrante, il film riesce a coinvolgere pur seguendo traiettorie narrative ampiamente battute e prevedibili, con il giovane protagonista che finirà nel vortice di una città che offre e toglie tutto allo stesso tempo. Seppur manchino grandi sequenze e momenti cinematografici di altissimo livello, Illusioni perdute è un film formalmente (quasi) impeccabile, in cui la cinepresa si muove liberamente con grande incisività e in cui ciò che colpisce è l’orchestrazione generale dei tempi di montaggio e la cura per ogni inquadratura. Giannoli, che aveva già realizzato in passato film riusciti come Superstar e Marguerite, qui alza l’asticella dell’ambizione e firma un prodotto che parte dall’individuale (il giovane Lucien) per arrivare all’universale (le macchinazioni di un mondo in cui tutti fanno la parte di ingranaggi di un sistema corrotto e perverso). Notevole prova di un cast in cui sono presenti anche Gérard Depardieu e il celebre attore e regista canadese Xavier Dolan. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
«Il romanzo di Balzac rivela la matrice del mondo moderno, il momento in cui un’intera civiltà era sul punto di cedere alla legge del profitto»: così Xavier Giannoli descrive l’opera letteraria omonima da cui è tratto il suo lungometraggio. Confrontarsi con Balzac non è mai semplice, anzi, ma Giannoli riesce a rimanere fedele allo spirito del romanzo, pur prendendosi diverse libertà. Accompagnato costantemente da una voce narrante, il film riesce a coinvolgere pur seguendo traiettorie narrative ampiamente battute e prevedibili, con il giovane protagonista che finirà nel vortice di una città che offre e toglie tutto allo stesso tempo. Seppur manchino grandi sequenze e momenti cinematografici di altissimo livello, Illusioni perdute è un film formalmente (quasi) impeccabile, in cui la cinepresa si muove liberamente con grande incisività e in cui ciò che colpisce è l’orchestrazione generale dei tempi di montaggio e la cura per ogni inquadratura. Giannoli, che aveva già realizzato in passato film riusciti come Superstar e Marguerite, qui alza l’asticella dell’ambizione e firma un prodotto che parte dall’individuale (il giovane Lucien) per arrivare all’universale (le macchinazioni di un mondo in cui tutti fanno la parte di ingranaggi di un sistema corrotto e perverso). Notevole prova di un cast in cui sono presenti anche Gérard Depardieu e il celebre attore e regista canadese Xavier Dolan. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare