Novecento
1976
Rai Play
Paese
Italia
Generi
Storico, Drammatico, Sentimentale
Durata
301 min.
Formato
Colore
Regista
Bernardo Bertolucci
Attori
Robert De Niro
Gérard Depardieu
Dominique Sanda
Donald Sutherland
Laura Betti
Stefania Sandrelli
Burt Lancaster
Sterling Hayden
Romolo Valli
Alida Valli
Werner Bruhns
Stefania Casini
Giacomo Rizzo
Maria Monti

Il proprietario terriero Alfredo Berlinghieri (Robert De Niro) e il bracciante Olmo Dalcò (Gérard Depardieu) nascono lo stesso giorno all'inizio del Novecento e diventano amici, malgrado la differenze di classe. I due vivranno in parallelo i principali eventi della storia italiana fino alla caduta del fascismo, vedendo la loro amicizia messa duramente alla prova in più di una circostanza.

Bertolucci sceglie la chiave kolossal per raccontare la storia d'Italia dall'inizio del ventesimo secolo alla liberazione dal nazifascismo. Il regista fonde drammi personali e drammi storici, imprimendo la narrazione di alcuni suoi temi ricorrenti, in modo particolare l'amore per l'opera e per Verdi in particolare: non è un caso, infatti, che i due protagonisti nascano lo stesso giorno, il 27 gennaio 1901, data di morte del genio di Bussetto. Il respiro melodrammatico delle opere storiche verdiane (come Nabucco, Il Trovatore o Rigoletto sulle cui note si apre il lungo flashback iniziale) è percepibile in una vicenda che racconta la ricerca di un'identità, nazionale e individuale. Sono, inoltre, messe in evidenza le ambiguità di una classe borghese mediocre e prepotente, repressa e repressiva, portata per natura ad abbracciare la causa del totalitarismo e al contempo vengono sottolineate le inconciliabilità insolute tra ideologia e sua applicazione pratica che non può prescindere da variabili umane (con corrispettivo campionario di sentimenti, pulsioni e fragilità) e ne snatura gli assunti teorici. Il legame affettivo tra Olmo e Alfredo finirà così con il prevalere sulla contrapposizione tra proletario e padrone, così come il compromesso al ribasso avrà la meglio sulle utopie rivoluzionarie e le questioni irrisolte nei rapporti di classe non faranno altro che acuirsi. Una contraddittorietà di fondo che influenza anche la resa filmica, sospesa tra schematismo ideologico e affresco spettacolare (con simbolismi, a volte, un po' troppo facili), alternante momenti di puro lirismo ad altri decisamente meno riusciti e capace di regalare personaggi memorabili e struggenti (i due nonni cui Burt Lancaster e Sterling Hayden prestano il volto o Ada, interpretata da Dominique Sanda, moglie di Alfredo e poetessa futurista ma antifascista) ma anche figure eccessive (il fascista Attila, Donald Sutherland, e la sua compagna Regina, Laura Betti) o poco sviluppate (la rivoluzionaria Anita, interpretata da Stefania Sandrelli). Presentato al Festival di Cannes 1976 come film unico, in seguito è stato distribuito nella suddivisione in due atti: il primo (il più riuscito) dura 155 minuti, il secondo 146.

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