Vita (breve) e amori di Maria Stuart (Katharine Hepburn), regina di Scozia. Costretta per motivi politici a sposare Lord Darnley (Douglas Walton), nonostante ami Lord Bothwell (Fredric March), deve lottare contro complotti interni e la storica nemica Elisabetta I (Florence Eldridge). Il suo destino è segnato, ma sarà suo figlio a regnare su Scozia e Inghilterra. Sontuoso dramma in costume, in cui la Storia si adatta alle regole del grande spettacolo hollywoodiano: alla precisione della ricostruzione dei fatti si preferisce dare spazio ai sentimenti e all'intensità dei dialoghi. Ford maneggia una materia lontana anni luce dal suo cinema, ma riesce a costruire un bel ritratto muliebre intorno all'eleganza e al fascino magnetico di una fulgida Katharine Hepburn, raccontando la donna più che la regina e reggendo il fulcro del film sulla rivalità (a distanza) con Elisabetta e sull'opposizione fra le loro diverse femminilità. Appare oggi molto invecchiato, eccessivamente melodrammatico e affettato nella recitazione, ma resta innegabile la sua grande potenza visiva, che va al di là della bellezza di costumi e architetture. Il regista, in un periodo della sua carriera molto influenzato dall'espressionismo, dà spazio a forti contrasti di luce e a inquadrature che sembrano anticipare il cinema di Orson Welles. Il film è co-diretto da Leslie Goodwins, non accreditato. Premio speciale alla regia alla Mostra di Venezia.