Microbo & Gasolina
Microbe et Gasoil
2015
Paese
Francia
Genere
Commedia
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Michel Gondry
Attori
Audrey Tautou
Ange Dargent
Théophile Baquet
Vincent Lamoureux
Agathe Peigney
Douglas Brosset
Marc Delarue
Daniel, detto “Microbo” (Ange Dargent), è un adolescente introverso e sensibile, incapace di dichiararsi a una sua compagna di scuola e dotato di un buon talento per il disegno. L’arrivo nella sua classe dello stravagante Théo, detto “Gasolina” (Théophile Baquet), con cui stringe presto amicizia, lo sprona a dare una scossa alla sua vita. Con lui partirà per una folle vacanza lungo la Francia a bordo di una… casetta a quattro ruote.
Da sempre, la poetica di Michel Gondry è stata una poetica incentrata sull’artigianalità, la fantasia più pura, un onirismo sempre ancorato alla realtà e ai sentimenti che tutti noi possiamo provare. Microbo e Gasolina è il suo omaggio a un’età, la prima adolescenza, dove tutte queste caratteristiche emergono spontaneamente in chi sta vivendo quel momento di vita tanto complesso e delicato. Guardando, se si volessero cercare paragoni, a pellicole cult come Stand By Me – Ricordo di un'estate (1986) di Rob Reiner, Gondry firma un sincero e toccante racconto di formazione, leggermente minato da un ritmo troppo altalenante nella prima parte, ma capace di raggiungere corde emotive profonde e di crescere col passare dei minuti. Quello di Microbo e Gasolina è un viaggio alla scoperta di se stessi, del coraggio che non pensavano di avere e di un sogno – quello di poter fuggire dalle solite vacanze coi parenti – che vogliono concretizzare a ogni costo. A bordo di una casetta su quattro ruote, con un motore tosaerba e materiali di fortuna, scappano da un’infanzia che ha regalato loro poche soddisfazioni e compiono il primo passo verso una nuova età in cui vorrebbero ritrovarsi protagonisti. Gondry non dice niente di particolarmente nuovo, ma riesce comunque a dirlo piuttosto bene, regalando una lunga serie di sequenze deliziose (Gasolina che mima la presenza di una folta folla alla mostra dei disegni di Microbo, la costruzione del loro mezzo di trasporto, la dormita generale sull’aereo) che confermano un talento visivo e narrativo che si era un po’ appannato nei lungometraggi precedenti del regista francese. Leggero, forse, ma sempre attraversato da uno spesso strato di malinconia che non può che far ripensare con nostalgia a un’età in cui non c’era bisogno di orologi al polso. E, se proprio servivano, potevano anche essere invisibili, almeno agli occhi di chi non riusciva a vederli.
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