1927. Attraverso la Russia post-rivoluzionaria si scatena la ricerca di dodici misteriose sedie appartenute a un nobile decaduto, in quanto dentro a una di esse vi sarebbero nascosti gioielli di inestimabile valore. Dopo il successo ottenuto con Per favore, non toccate le vecchiette (1967), Mel Brooks torna dietro alla macchina da presa, questa volta trasportando sul grande schermo il romanzo Le dodici sedie di Il'ja Arnol'dovič Il'f e Evgenij Petrovič Petrov. Il risultato, tuttavia, è decisamente meno brillante del famoso esordio: scompare la satira, sacrificata sull'altare della comicità birbona ma innocua tipica delle commedie americane degli anni sessanta. A tratti il film strappa il sorriso, ma nel complesso regna un'atmosfera mediocre, dove l'umorismo nonsense e delirante dei futuri Frankenstein Junior (1974) e Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) ancora non si scorge e dove il patetismo fa più volte capolino. Mel Brooks interpreta Tikon.