Illustre psichiatra sofferente di acrofobia, il dottor Thorndyke (Mel Brooks) scopre che, nell'istituto psichiatrico in cui si è appena insediato come direttore, i pazienti sono vessati dalla capo infermiera Diesel (Cloris Leachman): per far luce sul caso, svelerà una lunga serie di intrighi e misteri. Mel Brooks continua la sua personale scia di parodie di generi cinematografici americani: così, dopo il western, l'horror degli anni trenta e il cinema muto, eccolo dedicarsi al thriller hitchcockiano. I riferimenti al cinema del grande maestro si sprecano, da Psyco (1960) a La donna che visse due volte (1958) passando per Gli uccelli (1963) ma, nel complesso, tra suspense, psicanalisi, complotti, vertigini, nonsense e commedia demenziale, il film non va molto oltre il gioco citazionistico, regalando poco in termini di divertimento. Brooks, come dimostreranno i lavori successivi, da quest'opera in poi non riuscirà più a condire la parodia demenziale con le zampate caustiche e irriverenti che avevano caratterizzato i suoi primi film, continuando a ripetere stancamente una formula usurata, senza più l'eleganza o la cattiveria di un tempo.