Offside
Offside
2006
Paese
Iran
Genere
Commedia
Durata
93 min.
Formato
Colore
Regista
Jafar Panahi
Attori
Sima Mobarak-Shahi
Shayesteh Irani
Ayda Sadeqi
Golnaz Farmani
Mahnaz Zabihi
Nazanin Sediq-zadeh
Mohammad Kheir-abadi
Nonostante la legge iraniana proibisca alle donna di andare allo stadio, alcune ragazze si travestono da tifosi maschi pur di assistere a Iran-Bahrain, valevole per la qualificazione ai Mondiali 2006. Fermate dalla polizia, vengono chiuse in un'area recintata e sorvegliate da un gruppo di poliziotti.
A sei anni da Il cerchio (2000), Jafar Panahi torna a riflettere sulle drammatiche condizioni del mondo femminile, oppresso dal regime oscurantista iraniano. Le donne disperate di quel film lasciano però il posto a una nuova generazione di ragazze ribelli e tenaci, mentre il dramma vira verso i toni di una commedia densa di ironia, dove il rito calcistico si fa perfetta metafora per raccontare i paradossi di una società fortemente maschilista. Panahi gira forse il suo film più godibile e gioiosamente sovversivo, un miracolo cinematografico in buona parte filmato durante il vero match, retto da tre elementi: i brillante dialoghi scritta dal regista stesso con Shadmehr Rastin, il notevole talento nella costruzione dello spazio, dei tempi e dei piani sequenza (l'ultima parte è una lezione di cinema) e infine la superba direzione del cast, tutto composto da non professionisti. Per aggirare i divieti della censura, Panahi sottopose al Ministero della cultura una sceneggiatura falsa e girò senza permesso. Gran premio della giuria al Festival di Berlino, il film è stato proibito in Patria, ma è ugualmente circolato con successo grazie a copie Dvd piratate. In Italia è stato distribuito, con clamoroso ritardo, solo nel 2011.
A sei anni da Il cerchio (2000), Jafar Panahi torna a riflettere sulle drammatiche condizioni del mondo femminile, oppresso dal regime oscurantista iraniano. Le donne disperate di quel film lasciano però il posto a una nuova generazione di ragazze ribelli e tenaci, mentre il dramma vira verso i toni di una commedia densa di ironia, dove il rito calcistico si fa perfetta metafora per raccontare i paradossi di una società fortemente maschilista. Panahi gira forse il suo film più godibile e gioiosamente sovversivo, un miracolo cinematografico in buona parte filmato durante il vero match, retto da tre elementi: i brillante dialoghi scritta dal regista stesso con Shadmehr Rastin, il notevole talento nella costruzione dello spazio, dei tempi e dei piani sequenza (l'ultima parte è una lezione di cinema) e infine la superba direzione del cast, tutto composto da non professionisti. Per aggirare i divieti della censura, Panahi sottopose al Ministero della cultura una sceneggiatura falsa e girò senza permesso. Gran premio della giuria al Festival di Berlino, il film è stato proibito in Patria, ma è ugualmente circolato con successo grazie a copie Dvd piratate. In Italia è stato distribuito, con clamoroso ritardo, solo nel 2011.
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