Massimo (Alessandro Catellan) e Giulia (Alessandra Mastronardi) si incontrano e si innamorano perdutamente, ma la loro travolgente passione deve fare i conti con un'incombente minaccia: il Natale. I due giovani decidono di trascorrere la Vigilia dai parenti di lei (i Colardo, campagnoli, rozzi e chiassosi) e il Natale da quelli di lui (i Marinelli Lops, industriali ricchissimi e nevrotici). Due famiglie diversissime eppure ugualmente terribili e pronte a rendere le Feste di Massimo e Giulia un calvario.
Dopo Boris – Il film (2011), il trio composto da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo sceglie di raccontare un altro inferno in terra capace di tirare fuori il peggio dalle persone: il Natale. Pensato come una sorta di anti cinepanettone, il film descrive una sagra degli orrori dove, complice il periodo di festa in famiglia, meschinità, conflittualità e miserie umane vengono accentuate con tragicomiche conseguenze. Ma, al contrario di quanto avvenuto con i loro precedenti lavori, il trio Ciarrapico-Torre-Vendruscolo, malgrado le intenzioni, non riesce a emancipare il racconto comico dal bozzettismo, regalando una galleria di personaggi e situazioni grottesche e surreali, anche divertenti (i momenti migliori sono riservati a Corrado Guzzanti e Valerio Mastandrea), che suscitano però risate effimere e momenti di fatua ilarità. Molto più accomodante di quanto vorrebbe far credere. D'altra parte il prodittore esecutivo è Fausto Brizzi. Dagli autori di Boris era lecito aspettarsi decisamente di più.