Henry (Tim Blake Nelson), anziano agricoltore rimasto vedovo, vive con il figlio nella sterminata campagna statunitense. Il ritrovamento di un uomo ferito accanto a un ricco bottino lo pone di fronte a un dilemma: disinteressarsi ed evitare guai o aiutare l'uomo portandolo a casa? Raggiunti da tre sceriffi, padre e figlio devono rispondere all’assedio della fattoria di famiglia con le armi. L’insospettabile abilità di Henry porta però a uno stallo e soprattutto a grossi interrogativi sulla sua reale identità.

Old Henry è un western di impianto classico, crepuscolare nei toni e dal ritmo incalzante, che non rinuncia a raccontare le persone dietro alle pistole. Potsy Ponciroli scrive e dirige un dramma familiare, la storia tanto semplice quanto profonda di un padre che cerca disperatamente di tenere al riparo il figlio tanto dai pericoli esterni quanto da un passato burrascoso. Si attinge a piene mani dalla più nobile tradizione del genere, senza rinunciare a chiamare in causa nomi importanti della storia statunitense e del cinema del passato, primo fra tutti Billy the Kid. Ricordando narrativamente il Cronenberg di A History of Violence, Old Henry non tradisce le premesse di un conflitto che aleggia nell'aria, di un mistero che appare secondario e che finisce per sorprendere. Una regia e una fotografia convincenti mostrano con estrema essenzialità gli sterminati paesaggi lontani dalla civiltà. Divertono le scene d'azione, ma non consentono al film di fare il fare il salto di livello. In ogni caso, una visione più che godibile, scandita da un montaggio impeccabile. Presentato Fuori concorso a Venezia 78.