Gli onorevoli
1963
Paese
Italia
Generi
Commedia, Comico
Durata
106 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Sergio Corbucci
Attori
Peppino De Filippo
Walter Chiari
Gino Cervi
Totò
Franca Valeri
Agostino Salvietti
Aroldo Tieri
Franco Fabrizi
Anna Campori
Memmo Carotenuto
Carlo Lombardi
Luciano Salce
Cinque candidati di cinque partiti diversi si preparano, ognuno a suo modo, alle imminenti elezioni. La politica vera è poca, abbonda invece la pubblicità, le manipolazioni e le guerre all'ultima diffamazione.
La pellicola di Corbucci denuncia fin da subito la sua natura originaria di film a episodi (con tanto di sceneggiatori diversi per quasi ogni segmento), ma riesce con il passare dei minuti a intrecciare efficacemente i vari spezzoni, riuscendo a offrire una visione abbastanza completa dei molteplici volti della politica italiana dei primi anni Sessanta. È evidente che Corbucci spinga il suo rinomatissimo cast sulla strada della farsa piacevole e spesso leggera: eppure non mancano gli affondi più velenosi, né la raffigurazione di una classe dirigente basata su interessi personali e clientelarismi. Nessuno si salva, tutti passano sotto le forche caudine dello sberleffo: dalla Valeri femminista democristiana integerrima, che poi cede all'avvenenza di un uomo, al professore del MSI (Peppino De Filippo) che rinnega ogni pudore pur di apparire in tv. Unico film in cui Totò e Peppino, pur presenti entrambi nel cast, non si incontrano mai nella stessa scena.
La pellicola di Corbucci denuncia fin da subito la sua natura originaria di film a episodi (con tanto di sceneggiatori diversi per quasi ogni segmento), ma riesce con il passare dei minuti a intrecciare efficacemente i vari spezzoni, riuscendo a offrire una visione abbastanza completa dei molteplici volti della politica italiana dei primi anni Sessanta. È evidente che Corbucci spinga il suo rinomatissimo cast sulla strada della farsa piacevole e spesso leggera: eppure non mancano gli affondi più velenosi, né la raffigurazione di una classe dirigente basata su interessi personali e clientelarismi. Nessuno si salva, tutti passano sotto le forche caudine dello sberleffo: dalla Valeri femminista democristiana integerrima, che poi cede all'avvenenza di un uomo, al professore del MSI (Peppino De Filippo) che rinnega ogni pudore pur di apparire in tv. Unico film in cui Totò e Peppino, pur presenti entrambi nel cast, non si incontrano mai nella stessa scena.
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