The Other Side of the Door
The Other Side of the Door
2016
Paesi
India, Gran Bretagna
Genere
Horror
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Johannes Roberts
Attori
Sarah Wayne Callies
Jeremy Sisto
Sofia Rosinsky
Javier Botet
Logan Creran
Maria (Sarah Wayne Callies) vive con il marito (Jeremy Sisto) e la figlioletta Lucy (Sofia Rosinsky) in India ed è attanagliata dal senso di colpa per aver lasciato morire il figlio maggiore Oliver (Logan Creran) durante un incidente, sei anni prima, salvando invece la bambina. Incapace di sopportare il suo dolore lacerante, la domestica Piki (Suchitra Pillai-Malik) le racconta che in un tempio c’è la possibilità di varcare il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti e incontrare Oliver per scusarsi. Ma dopo la visita di Maria al tempio, le cose precipiteranno.
Noioso horror con più di un debito verso il già non pregevole Cimitero vivente (1989) di Mary Lambert, con l’unica novità dell’ambientazione indiana, The Other Side of the Door, oltre a spaventare raramente, mette in campo una serie di elementi negativi che ne inficiano il risultato finale. La rappresentazione dell’India infarcita di cliché ritriti al limite del razzismo e le interpretazioni insulse del cast di sconosciuti non aiutano a tenere viva l’attenzione in un film che punta più allo spavento che a costruire una vera e propria strategia tensiva. La storia del bambino che ritorna dall'aldilà incattivito e determinato a distruggere la sua famiglia è usurata, il finale aperto si lascia attendere e arriva come previsto: niente di nuovo e, in più, raccontato in maniera oltremodo sciatta.
Noioso horror con più di un debito verso il già non pregevole Cimitero vivente (1989) di Mary Lambert, con l’unica novità dell’ambientazione indiana, The Other Side of the Door, oltre a spaventare raramente, mette in campo una serie di elementi negativi che ne inficiano il risultato finale. La rappresentazione dell’India infarcita di cliché ritriti al limite del razzismo e le interpretazioni insulse del cast di sconosciuti non aiutano a tenere viva l’attenzione in un film che punta più allo spavento che a costruire una vera e propria strategia tensiva. La storia del bambino che ritorna dall'aldilà incattivito e determinato a distruggere la sua famiglia è usurata, il finale aperto si lascia attendere e arriva come previsto: niente di nuovo e, in più, raccontato in maniera oltremodo sciatta.
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