Insidious: L'ultima chiave
Insidious: Chapter 4
2018
Paese
Usa
Generi
Horror, Thriller
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Adam Robitel
Attori
Lin Shaye
Javier Botet
Caitlin Gerard
Angus Sampson
Spencer Locke
Josh Stewart
Bruce Davison
Kirk Acevedo
Leigh Whannell
Jerrika Hinton
Hana Hayes
Tessa Ferrer
Marcus Henderson
Accompagnata dai fidati Specs (Leigh Whannell) e Tucker (Angus Sampson) dell'azienda Spectral Sightings, Elise (Lin Shaye), torna nella città natale decisa ad affrontare la sua ossessione più terribile, nascosta proprio tra le pareti della vecchia casa di famiglia.

La saga inaugurata da James Wan, redditizio e fortunato franchise horror, giunge al quarto capitolo ritrovando un passo che sembrava completamente smarrito negli ultimi episodi della saga, più spompi e di maniera rispetto al primo capitolo: un horror che non diceva nulla di nuovo su presenze spiritiche e manifestazioni demoniache, ma che sapeva ricorrere a un armamentario di soluzioni horror puntualmente a segno nel loro compendio di classicismo ed effettismo. Insidious: L’ultima chiave, probabilmente l’ultimo capitolo di nome e di fatto, porta a compimento e capitalizza il lascito dell’intera saga puntando sul ponte tra passato e presente, tra infanzia e vecchiaia, tra antiche ossessioni che tornano a materializzarsi e un’eco che non accenna a scemare e che trova nuova linfa nella dimensione da origin story, qui ampiamente sviluppata. La regia di Adam Robitel, allievo di casa Blumhouse (davvero impressionante la prolificità delle saghe horror realizzate sotto l’egida di Jason Blum) denota una mano piuttosto sicura, fa molto meglio del predecessore Leigh Whannell (qui presente come attore) e si rivela una scelta azzeccata per chiudere il cerchio in maniera più che dignitosa. La veterana Lin Shaye è perfettamente in parte e molto valorizzata nel suo ruolo di anziana donna alle prese con demoni altrettanto atavici, anche se tanti sviluppi paranormali della seconda parte si fanno fin troppo macchinosi e farraginosi, in perfetta sintonia con un eccessivo abuso di salti temporali e qualche elemento ironico stonato e fuori posto. Tra i produttori anche Oren Peli, mentre dietro la saga di Paranormal Activity.
Maximal Interjector
Browser non supportato.