Quando la famiglia Lambert si trasferisce in una nuova abitazione, eventi soprannaturali e apparizioni iniziano a turbarne la quiete, fino a quando il giovane figlio Dalton (Ty Simpkins) cade in un inspiegabile stato di coma. Spiriti malvagi cercano, attraverso il ragazzo, uno spiraglio per entrare nel mondo dei vivi. James Wan realizza la propria variazione sull'abusato tema della "casa infestata", non riuscendo ad andare al di là dei cliché che caratterizzano la maggior parte horror/thriller basati sul medesimo soggetto. La struttura del film ricalca quella di predecessori illustri quali Poltergeist – Demoniache presenze (1982) di Tobe Hooper, che già rappresentava un duello tra una normale famiglia e le forze del male, con una medium a fare da tramite fra i due mondi. Quel che riesce molto bene a Wan è di filtrare la materia attraverso un proprio stile visivo: una costruzione efficace dell'atmosfera, realizzata tramite strumenti semplici ma funzionali (rumori, ombre, effetti ottici), e una stridente e spaventosa rappresentazione della dimensione parallela in cui Josh Lambert (interpretato da Patrick Wilson) si addentra per salvare il figlio Dalton. Scelte che pongono Insidious all'antitesi rispetto a Saw – L'enigmista (2004), a firma dello stesso Wan, in cui il terrore si nutriva di ripugnante esplicitazione tinta di ogni tonalità possibile di rosso. Sceneggiatura di Leigh Whannell, presente anche nel cast nel ruolo di Specs.