La vedova Winchester
Winchester
2018
Paesi
Australia, Usa
Generi
Thriller, Horror, Biografico
Durata
99 min.
Formato
Colore
Registi
Michael Spierig
Peter Spierig
Attori
Helen Mirren
Jason Clarke
Sarah Snook
Angus Sampson
Laura Brent
Tyler Coppin
Sarah Winchester (Helen Mirren), ereditiera della rinomata industria delle armi Winchester, è convinta di essere perseguitata dalle anime uccise dai fucili dell’azienda della sua famiglia. Quando il marito e il figlio vengono a mancare, la donna si dedica giorno e notte, senza alcuna sosta, alla costruzione di una magione che tenga a bada gli spiriti …
Gli infaticabili fratelli Spierig, registi di Predestination (2014) e di Saw: Legacy (2017), sempre più prolifici nell’industria horror contemporanea, si cimentano stavolta con una storia gotica ricamata intorno a una donna realmente esistita, che ha visto crescere intorno a sé un quantitativo impressionante di suggestioni spiritiche e leggende soprannaturali (siamo nella San Francisco della fine del Novecento e la vera Sarah Winchester visse fino al 1922). La materia di partenza è fascinosa e amplificata da un gran numero di ossessioni titaniche: su tutte, le armi da fuoco come massimo esempio di dannazione, ma anche la sontuosa dimora da edificare con le proprie mani che è, a tutti gli effetti, il correlativo diretto di una mitologia dell’oltretomba da creare anche nell’immaginario, da erigere di sana pianta (la Winchester Mansion è una delle case infestate dai fantasmi più famose al mondo e si trova a San José, in California). I registi però provvedono a gettare (quasi) tutto alle ortiche attraverso una messa in scena sciatta e grossolana, che sintetizza il peggio della mediocrità imputabile a un horror blando e di cassetta. La vedova Winchester è pensato con approssimazione dal punto di vista visivo e sceneggiato ancor peggio, è sfilacciato e mai avvincente sul versante della tensione, poco ispirato negli echi soprannaturali e, come se non bastasse, si limita a ricorrere a dei telefonati jump scare per portare a casa il minimo sindacale degli spaventi d’ordinanza. Si salvano una discreta, opaca cura nella ricostruzione d’epoca e l’interpretazione di Helen Mirren, attrice di livello fin troppo alto per un’operazione del genere. Jason Clarke è lo psichiatra Eric Place.
Gli infaticabili fratelli Spierig, registi di Predestination (2014) e di Saw: Legacy (2017), sempre più prolifici nell’industria horror contemporanea, si cimentano stavolta con una storia gotica ricamata intorno a una donna realmente esistita, che ha visto crescere intorno a sé un quantitativo impressionante di suggestioni spiritiche e leggende soprannaturali (siamo nella San Francisco della fine del Novecento e la vera Sarah Winchester visse fino al 1922). La materia di partenza è fascinosa e amplificata da un gran numero di ossessioni titaniche: su tutte, le armi da fuoco come massimo esempio di dannazione, ma anche la sontuosa dimora da edificare con le proprie mani che è, a tutti gli effetti, il correlativo diretto di una mitologia dell’oltretomba da creare anche nell’immaginario, da erigere di sana pianta (la Winchester Mansion è una delle case infestate dai fantasmi più famose al mondo e si trova a San José, in California). I registi però provvedono a gettare (quasi) tutto alle ortiche attraverso una messa in scena sciatta e grossolana, che sintetizza il peggio della mediocrità imputabile a un horror blando e di cassetta. La vedova Winchester è pensato con approssimazione dal punto di vista visivo e sceneggiato ancor peggio, è sfilacciato e mai avvincente sul versante della tensione, poco ispirato negli echi soprannaturali e, come se non bastasse, si limita a ricorrere a dei telefonati jump scare per portare a casa il minimo sindacale degli spaventi d’ordinanza. Si salvano una discreta, opaca cura nella ricostruzione d’epoca e l’interpretazione di Helen Mirren, attrice di livello fin troppo alto per un’operazione del genere. Jason Clarke è lo psichiatra Eric Place.
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