Arrivato al suo ultimo incarico, un agente che viaggia nel tempo (Ethan Hawke) deve catturare un temibile terrorista che si è macchiato della morte di migliaia di vite umane.
Tratto dal romanzo Tutti voi zombie di Robert Heinlein, scritto nel 1959 e ancora oggi in grado di sorprendere. Il film dei fratelli Spierig segue i colpi di scena del testo di partenza e porta avanti delle riflessioni tutt'altro che banali: non contano (sol)tanto i paradossi temporali messi in atto, quanto la necessità di avere accanto qualcuno nella vita e di come poter aiutare noi stessi, nel nostro passato e (forse) nel nostro futuro. Con una discreta dose di coraggio, si punta su una narrazione audace che gioca con le attese dello spettatore, ribaltandole di volta in volta. I due registi alternano efficacemente una prima parte statica e riflessiva a una seconda più dinamica, dando vita a una struttura drammaturgica poco convenzionale e sempre interessante. Peccato che spesso giochino un po' di maniera (vengono in mente alcune sequenze de L'esercito delle 12 scimmie, 1995, di Terry Gilliam, che a sua volta prendeva ispirazione da La jetée, 1963, di Chris Marker) e optino per uno “spiegone” finale del tutto superfluo e fin pleonastico. Buona prova di Ethan Hawke, ma l'intensa Sarah Snook gli ruba spesso la scena.