Il piacere e l'amore
Iklimler
2006
Paesi
Turchia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Nuri Bilge Ceylan
Attori
Ebru Ceylan
Nuri Bilge Ceylan
Nazan Kesal
Mehmet Eryilmaz
Arif Asçi
Isa (Nuri Bilge Ceylan) e Bahar (Ebru Ceylan) sono giunti ormai al capolinea con la loro storia d'amore, ma il loro passato nasconde un vissuto ben più roseo. Produttrice televisiva lei e professore di storia dell'arte lui, trovano entrambi il modo per reagire a una relazione finita in un vicolo cieco. Fin dal prologo, assai affascinante, la natura di questo elusivo ed ellittico melodramma di coppia firmato da Nuri Bilge Ceylan è la radiografia di un rapporto in frantumi, condotta attraverso la singolare scelta di filmare le conseguenze di un trauma affettivo più che le scene madri di una separazione qualunque, così come il cinema, nella stragrande maggioranza dei casi, è solito proporcele. «Lascia stare, è una storia vecchia: un po' cenere, un po' fumo, come diceva quella vecchia canzone»: una frase che rispecchia alla perfezione l'anima del regista turco, che qui dà vita a un'opera ancorata ai detriti del passato, originale e non canonica, i cui personaggi sono immersi in una stasi filmata in modo sibillino, con una cupezza di toni che viene stemperata da uno sguardo morbido e quasi sempre silenzioso. Semplicemente incantevole il finale, che si fa testimonianza diretta del gelo che investe tutto la pellicola attraverso la metafora diretta ed eloquente della neve e di un passato che si dissolve negli abissi della memoria. La love story inquieta e piena di fascinosi non detti dell'autore turco può vantare anche una delle scene “d'amore” e di letto più eccentriche e formalmente rilevanti di tutto il cinema degli anni duemila, nella quale si gioca con le focali e con i particolari del volto per rappresentare in modo plastico il malessere esistenziale, il vuoto e lo spaesamento spazio-temporale dei personaggi, rileggendo ancora una volta Antonioni alla luce dei codici del cinema della modernità. Ceylan si mette direttamente davanti alla macchina da presa in prima persona, reggendo la sfida alla perfezione. Premio FIPRESCI al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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