Braccio di ferro (Robin Williams) giunge a Sweethaven per andare alla ricerca del padre Braccio di legno e si innamora di Olivia (Shelley Duvall), fidanzata di Bluto (Paul L. Smith), che tiene in pugno la cittadina sulla quale spradoneggia. Nelle intenzioni, Robert Altman voleva che il film somigliasse a un musical di Broadway, con una linearità di fondo a fare da motore alla messa in scena e nessuna tenitura musicale sopra le righe a tenere banco. Le tensioni e i sottotesti che la sceneggiatura avrebbe dovuto veicolare nelle intenzioni degli autori, sovraccaricando senza motivo i fumetti di Elzie Crisler Segar, franano sotto il peso di quello che sembra un artigianato per bambini di grana grossissima, tra il naïf e lo scult canoro involontario (la Duvall, per ammissione dello stesso regista, non sapeva cantare). Inizialmente i ruoli di Braccio di ferro e di Olivia dovevano andare a Dustin Hoffman e Lily Tomlin, che erano già stati scelti: sicuramente, per lo meno sotto il profilo strettamente fisiognomico, avrebbero suggerito una maggiore empatia, e Hal Ashby probabilmente sarebbe risultato più adatto di Altman dietro la macchina da presa. Prima che il regista accettasse il film, sia Mike Nichols che Arthur Penn si erano rifiutati di dirigerlo.