Il principe del deserto
Black Gold
2011
Paesi
Francia, Italia, Qatar, Tunisia
Generi
Drammatico, Avventura
Durata
130 min.
Formato
Colore
Regista
Jean-Jacques Annaud
Attori
Antonio Banderas
Mark Strong
Tahar Rahim
Freida Pinto
Riz Ahmed
Liya Kebede
Corey Johnson
Akin Gazi
Arabia, anni Trenta. L'emiro Nesib (Antonio Banderas) sconfigge in battaglia il rivale Amar (Mark Strong), adottandone i due figli Auda (Tahar Rahim) e Saleeh (Akin Gazi). Tempo dopo, la guerra per il controllo del petrolio – trovato in abbondanza nei territori mediorientali – coinvolgerà i fratelli ormai cresciuti, portandoli a scelte radicali.
Ormai in piena crisi di ispirazione, Jean-Jacques Annaud adatta insieme ad Alain Godard e a Menno Meyjes il romanzo Arab, scritto dallo svizzero Hans Ruesch. Il risultato è un pietoso e agonizzante kolossal in salsa desertica, che sembra guardare (in modo a dir poco blasfemo) a Lawrence d'Arabia (1962) di David Lean: ricostruzione storica discutibile, sceneggiatura inesistente, sviluppo confuso e approssimativo, dialoghi demenziali e confezione inutilmente laccata. Una morale d'accatto (la presa di coscienza di Auda, che abbandona un asettico atteggiamento intellettualistico per risollevare le sorti del proprio paese) e un cast a dir poco ingessato completano il desolante quadro: Antonio Banderas e Mark Strong sono ai minimi sindacali. Musiche di James Horner.
Ormai in piena crisi di ispirazione, Jean-Jacques Annaud adatta insieme ad Alain Godard e a Menno Meyjes il romanzo Arab, scritto dallo svizzero Hans Ruesch. Il risultato è un pietoso e agonizzante kolossal in salsa desertica, che sembra guardare (in modo a dir poco blasfemo) a Lawrence d'Arabia (1962) di David Lean: ricostruzione storica discutibile, sceneggiatura inesistente, sviluppo confuso e approssimativo, dialoghi demenziali e confezione inutilmente laccata. Una morale d'accatto (la presa di coscienza di Auda, che abbandona un asettico atteggiamento intellettualistico per risollevare le sorti del proprio paese) e un cast a dir poco ingessato completano il desolante quadro: Antonio Banderas e Mark Strong sono ai minimi sindacali. Musiche di James Horner.
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