Giovane aspirante cantante country, Miranda Presley (Samantha Mathis) giunge a Nashville con il sogno di diventare una star. Qui conosce altri giovani aspiranti musicisti, come il turbolento James (River Phoenix) e il dolce Kyle (Dermot Mulroney), entrambi innamorati di lei. Noto per essere l'ultimo film con River Phoenix (tra i più promettenti attori del cinema americano morto per un'overdose nel 1993 nonché fratello di Joaquin) più che per gli intrinseci meriti artistici, Quella cosa chiamata amore è un innocuo e dolciastro lungometraggio dedicato alla passione per la musica rivolto agli adolescenti yankee. Quando uscì venne ridicolizzato dalla critica per lo sguardo fuori dal tempo sulla scena musicale americana, rappresentata come un tenero mondo di dolci folk singer quando al tempo impazzava l'angoscia esistenziale del grunge. Con il tempo, forse, dimostra di essere un prodotto naive, a suo modo coraggioso e nostalgico nel raccontare qualcosa che non c'è più. D'altronde, dietro la macchina da presa c'è Peter Bogdanovich, uno che ha fatto della nostalgia la sua cifra stilistica per molti anni.