In fuga da una moglie insopportabile, Napoleone (Nino Castelnuovo) viene assunto come giardiniere nella villa vacanziera di una riccona (Anita Sanders), che ha una figlia provocante e disinibita (Gloria Guida). L'attrazione dell'uomo nei confronti di quest'ultima provocherà più di un guaio. Un film anomalo nel panorama del trash all'italiana, che avrebbe spopolato fino ai primissimi anni Ottanta. Diretto da Silvio Amadio (anche sceneggiatore con Piero Regnoli), il film inizia apparentemente come una commediola erotica (la Guida si mostra in modo più che generoso, suscitando gli istinti sessuali di tutti gli uomini che la circondano), impressione esaltata anche dall'allusiva colonna sonora di Roberto Pregadio, per poi virare improvvisamente al dramma. Una giustapposizione (più che contaminazione) di generi troppo maldestra (il finale tragico risulta posticcio e gratuito), che non convince: incerto, confuso, approssimativo, fastidiosamente misogino (la donna è paragonata al diavolo) e ben poco eccitante, nonostante gli abbondanti nudi. Le protagoniste, in ogni caso, sono bellissime; e Nino Castelnuovo offre una performance inaspettatamente funzionale. Girato sull'Isola d'Elba.