Barbara (Anita Sanders) è in giro per Londra con il marito Paolo (Nino Segurini). La donna, sessualmente repressa, ha una relazione con un uomo di colore (Terry Carter) che sembra pedinarla con una certa insistenza. Inquietudine (post-sessantottina?) ed erotismo sono i due temi che accompagnano uno dei film meno riusciti della intera produzione del milanese Giovanni “Tinto” Brass, qui alle prese con un racconto di depravazione moral-sentimentale goffo, improbabile e che lascia intravedere una delle teorie più “sentite” da Brass: l'adulterio salva, galvanizza e ri-accende un matrimonio in apparenza finito. Il titolo gioca con le parole in maniera fin troppo scollacciata. Bene Anita Sanders e la fotografia di Silvano Ippoliti. Solo loro, però.