Danimarca, 1766. La principessa inglese Caroline Matilda (Alicia Vikander) è tormentata e infelice per il matrimonio con il sovrano locale, Cristiano VII (Mikkel Boe Følsgaard), un uomo facilmente malleabile dai suoi consiglieri e poco attento ai bisogni della bella moglie. L'arrivo a corte di Struensee (Mads Mikkelsen), nuovo medico del re, cambia le carte in tavola: l'uomo, carismatico e sicuro di sé, instilla nel sovrano il germe dell'illuminismo. A rovinarlo, sarà la passione, ricambiata, per la stessa Caroline Matilde.
Da un romanzo di Bodil Steensen-Leth, un film confezionato discretamente dal regista Nikolaj Arcel, al suo primo lungometraggio con un cast ricco di nomi importanti. Adottando il punto di vista della ragazza, si costruisce un melodramma prevalentemente al femminile, pieno di momenti intensi (il finale) ma anche di troppe sequenze di stanca. Il ritmo funziona a fasi alterne (non aiuta la lunga durata) e in alcuni passaggi si gioca un po' di maniera. Buono, in ogni caso, il lavoro sulla fotografia, le musiche e i costumi. Anche i personaggi sono scritti con cura, valorizzati anche da un cast in ottima forma. Due premi al Festival di Berlino: quello per il miglior attore al sorprendente Mikkel Boe Følsgaard e quello per la miglior sceneggiatura (scritta dal regista insieme a Rasmus Heisterberg).