Saturday Night
Saturday Night
2024
Paese
Usa
Genere
Commedia
Durata
109 min.
Formato
Colore
Regista
Jason Reitman
Attori
Rachel Sennott
Lamorne Morris
Willem Dafoe
Dylan O'Brien
J.K. Simmons
New York, 11 ottobre 1975, ore 22. Mancano esattamente 90 minuti alla messa in onda in diretta del Saturday Night, show creato da Lorne Michaels per la NBC, e niente sembra andare per il verso giusto
Sono passati quasi 50 anni dalla notte che ha cambiato radicalmente la maniera di fruire e di intendere la comicità televisiva negli Stati Uniti: il Saturday Night Live (all’epoca NBC Saturday Night), che nel 1975 si presentò come un programma sfacciato, irriverente, pronto a tutto per aggirare una rigidissima censura che – Reitman non manca di farlo notare – è pronta a cancellare tutto tranne la violenza e l’uso delle armi. Il regista, nato due anni dopo e che quell’ambiente l’ha in parte respirato grazie a suo padre Ivan (basti pensare che Dan Aykroyd faceva parte del cast delle prime edizioni, mentre Bill Murray entrò dal 1977), si addentra dietro le quinte dello show per raccontare il caos totale prima della messa in onda, che ad un certo punto è lontanissima dall’essere certa. Tra piani sequenza, primissimi piani e cambi repentini di scena, il film (sebbene a tratti rischi di essere eccessivamente verboso) coinvolge lo spettatore in quella sensazione di confusione assoluta, dove tutto sembra poter crollare da un momento all’altro, oltre a dare l’impressione di essere solamente frutto dell’improvvisazione. Un’opera rischiosa, in particolare a livello di casting, per il quale non si rivelano tutte azzeccate le scelte degli attori per interpretare mostri sacri come John Belushi, Dan Aykroyd, Chevy Chase o Gilda Radner, mentre sono ottime le prove di Gabriel LaBelle (Lorne Michaels), Willem Dafoe (David Tebet) e soprattutto di J.K. Simmons, alla sesta collaborazione con Reitman e che qui veste i panni di Milton Berle. La fotografia di Eric Steelberg restitutisce l’immaginario degli anni ‘70, mentre la colonna sonora del film è firmata da Jon Batiste, che nel film interpreta Billy Preston. Non tutto funziona in Saturday Night e non mancano i momenti in cui il meccanismo sembra sul punto di incepparsi, come se mancasse un filo logico o se non ci fosse una trama solida alle spalle: non è così, anzi, il film riesce nel suo intento, pur con le sue imperfezioni.
Sono passati quasi 50 anni dalla notte che ha cambiato radicalmente la maniera di fruire e di intendere la comicità televisiva negli Stati Uniti: il Saturday Night Live (all’epoca NBC Saturday Night), che nel 1975 si presentò come un programma sfacciato, irriverente, pronto a tutto per aggirare una rigidissima censura che – Reitman non manca di farlo notare – è pronta a cancellare tutto tranne la violenza e l’uso delle armi. Il regista, nato due anni dopo e che quell’ambiente l’ha in parte respirato grazie a suo padre Ivan (basti pensare che Dan Aykroyd faceva parte del cast delle prime edizioni, mentre Bill Murray entrò dal 1977), si addentra dietro le quinte dello show per raccontare il caos totale prima della messa in onda, che ad un certo punto è lontanissima dall’essere certa. Tra piani sequenza, primissimi piani e cambi repentini di scena, il film (sebbene a tratti rischi di essere eccessivamente verboso) coinvolge lo spettatore in quella sensazione di confusione assoluta, dove tutto sembra poter crollare da un momento all’altro, oltre a dare l’impressione di essere solamente frutto dell’improvvisazione. Un’opera rischiosa, in particolare a livello di casting, per il quale non si rivelano tutte azzeccate le scelte degli attori per interpretare mostri sacri come John Belushi, Dan Aykroyd, Chevy Chase o Gilda Radner, mentre sono ottime le prove di Gabriel LaBelle (Lorne Michaels), Willem Dafoe (David Tebet) e soprattutto di J.K. Simmons, alla sesta collaborazione con Reitman e che qui veste i panni di Milton Berle. La fotografia di Eric Steelberg restitutisce l’immaginario degli anni ‘70, mentre la colonna sonora del film è firmata da Jon Batiste, che nel film interpreta Billy Preston. Non tutto funziona in Saturday Night e non mancano i momenti in cui il meccanismo sembra sul punto di incepparsi, come se mancasse un filo logico o se non ci fosse una trama solida alle spalle: non è così, anzi, il film riesce nel suo intento, pur con le sue imperfezioni.
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