Scordato
2023
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Rocco Papaleo
Attori
Rocco Papaleo
Giorgia
Simone Corbisiero
Angela Curri
Anna Ferraioli Ravel
Orlando (Rocco Papaleo) è un uomo tranquillo, che per lavoro accorda pianoforti e che da tempo soffre di forti dolori alla schiena. Un giorno si imbatte in Olga (Giorgia), fisioterapista, che sostiene che la sua contrattura sia dovuta a una causa emotiva e gli domanda di mostrarle una sua foto da giovane: l'evento porta Orlando a ripercorrere la sua vita, partendo dal passato, per cercare di capire cosa lo abbia reso l'uomo malinconico e sofferente che è ora.

Rocco Papaleo torna nella sua terra, dove aveva ambientato il fortunato Basilicata Coast to Coast (2010), ma cambia decisamente registro e presenta una storia più intima ed esistenzialista, scritta assieme al collaboratore di sempre, Walter Lupo, che lo ha accompagnato nelle lunghe esperienze di teatro-canzone e girata prevalentemente tra Maratea e Lauria, il paese dove è nato e cresciuto. Con un certo pudore il film può essere accostato a quelli di alcuni importanti registi che, guardando alla propria infanzia e ai luoghi di provenienza, hanno proposto anche recentemente opere sincere e personali dove un flusso emotivo di ricordi ed esperienze vissute si combina a elementi di finzione individuando comunque nelle proprie origini l'elemento caratterizzante di vita e carriera. Se la figura dell'accordatore "scordato", un personaggio disarmonico rispetto al mondo che lo circonda, rappresenta una suggestione iniziale promettente, lo svolgimento risulta piuttosto convenzionale, seppur sviluppato con garbo e leggerezza: la pellicola si presta a diversi livelli di lettura, offrendo sia un intrattenimento più superficiale basato su prevedibili gag e luoghi comuni, sia un risvolto più malinconico incentrato sul confronto tra una gioventù ricca di speranze e ideali e un'età adulta dominata dalla solitudine e dal disincanto. Non manca un più controverso livello politico legato al fallimento delle ideologie degli anni Settanta, all'inutilità di coltivare rancori e alla necessità di giungere al perdono tanto a livello personale quanto a quello pubblico: la carne al fuoco è infatti molta, ma non sempre la sceneggiatura trova il giusto equilibrio tra gli ingredienti. Papaleo è bravo a condividere la scena con un folto gruppo di attori esordienti di varie età e, data la sua formazione di musicista jazz/pop, propone una colonna sonora sofisticata e mai banale, affidata al compositore Michele Braga e impreziosita dalla voce di Giorgia, decisamente più a suo agio come cantante che come attrice.
Maximal Interjector
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