Sette anime
Seven Pounds
2008
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
123 min.
Formato
Colore
Regista
Gabriele Muccino
Attori
Will Smith
Rosario Dawson
Woody Harrelson
Michael Ealy
Tim Thomas (Will Smith) è perseguitato dal suo passato: per una distrazione, ha causato un grave incidente in cui sette persone, tra cui l'amata moglie, hanno perso la vita. Deciso a riscattarsi e a liberarsi del suo dolore, l'uomo decide di salvare altrettante persone colpite da malattia. Per farlo, avvia così un percorso di redenzione che cambierà completamente la sua e la loro vita.
Dopo il successo ottenuto con La ricerca della felicità (2006), Gabriele Muccino continua a inseguire il sogno americano e lo fa sempre accanto a Will Smith. Il dramma vira fin troppo sul melenso, giocando facile tra malattia, morte, sensi di colpa e l'immancabile storia d'amore. La trama manca di fluidità, sfilacciandosi in molti punti, persa in un forzato pessimismo ostentato anche nella fotografia dai toni dimessi e opachi. Se le aspirazioni del regista erano quelle di realizzare un'opera dalle inclinazioni spirituali, il risultato finale si mantiene ben lontano dalla sufficienza a causa di una scrittura costellata di personaggi stereotipati e soluzioni preconfezionate. Sentimentalismo spiccio e banale, decisamente troppo invasivo nel manipolare le emozioni dello spettatore.
Dopo il successo ottenuto con La ricerca della felicità (2006), Gabriele Muccino continua a inseguire il sogno americano e lo fa sempre accanto a Will Smith. Il dramma vira fin troppo sul melenso, giocando facile tra malattia, morte, sensi di colpa e l'immancabile storia d'amore. La trama manca di fluidità, sfilacciandosi in molti punti, persa in un forzato pessimismo ostentato anche nella fotografia dai toni dimessi e opachi. Se le aspirazioni del regista erano quelle di realizzare un'opera dalle inclinazioni spirituali, il risultato finale si mantiene ben lontano dalla sufficienza a causa di una scrittura costellata di personaggi stereotipati e soluzioni preconfezionate. Sentimentalismo spiccio e banale, decisamente troppo invasivo nel manipolare le emozioni dello spettatore.
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