I sovversivi
1967
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Documentario
Durata
93 min.
Formato
Bianco e Nero
Registi
Paolo Taviani
Vittorio Taviani
Attori
Pier Paolo Capponi
Lucio Dalla
Giulio Brogi
Fabienne Fabre
Giorgio Arlorio
Marija Tocinoski
Lidija Juracik
Ferruccio De Ceresa
Ludovico (Ferruccio De Ceresa) è un regista che vuole terminare un film su Leonardo da Vinci; Ermanno (Lucio Dalla) coltiva l'hobby della fotografia insieme all'amico Muzio (Pier Paolo Capponi); Ettore (Giulio Brogi) è un rivoluzionario venezuelano fuggito in Italia, richiamato in patria da compagni di lotta; Sebastiano (Giorgio Arlorio) scopre l'omosessualità della moglie (Marija Tocinoski) mentre è con lei a Roma in occasione dei funerali di Togliatti. Dopo il corteo funebre ognuno prenderà la propria strada.
Dato lo spunto di attualità (i funerali di Togliatti nell'agosto del 1964), è chiaro che si tratti di un film dichiaratamente politico (con brevi inserti documentari), nel quale torna la tematica chiave dei registi sui limiti dell'uomo di fronte alle ideologie (e forse anche alle semplici idee). Non molto riuscito né amato dalla critica, forse per la fragilità della struttura e le interpretazioni non eccelse, limitate dalla crisi imposta a tutti i personaggi: visto oggi, mostra anche qualche lato positivo, a partire da una sincera dichiarazione di smarrimento che, ai tempi, non era del tutto scontata, grazie alla quale la superficialità della riflessione non è un difetto, ma il maggior interesse della pellicola. Dalla è simpatico (e doppiato), ma non fa rimpiangere di aver scelto la carriera canora.
Dato lo spunto di attualità (i funerali di Togliatti nell'agosto del 1964), è chiaro che si tratti di un film dichiaratamente politico (con brevi inserti documentari), nel quale torna la tematica chiave dei registi sui limiti dell'uomo di fronte alle ideologie (e forse anche alle semplici idee). Non molto riuscito né amato dalla critica, forse per la fragilità della struttura e le interpretazioni non eccelse, limitate dalla crisi imposta a tutti i personaggi: visto oggi, mostra anche qualche lato positivo, a partire da una sincera dichiarazione di smarrimento che, ai tempi, non era del tutto scontata, grazie alla quale la superficialità della riflessione non è un difetto, ma il maggior interesse della pellicola. Dalla è simpatico (e doppiato), ma non fa rimpiangere di aver scelto la carriera canora.
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