San Michele aveva un gallo
1972
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Registi
Paolo Taviani
Vittorio Taviani
Attori
Giulio Brogi
Daniele Dublino
Renato Cestié
Vito Cipolla
Virginia Ciuffini
Marcello Di Martire
Vittorio Fanfoni
Francesco Sanvilli
Giulio Manieri (Giulio Brogi), ex possidente e gelataio di professione, è a capo di uno dei movimenti anarchici che infiammano l'Italia appena unita e pacificata. Condannato all'ergastolo, incontra dopo dieci anni un gruppo di giovani insorti, ma la comunicazione è resa impossibile per la distanza creatasi tra metodi e ideali: definitivamente sconfitto dal confronto, Giulio si getta in acqua.
Convincente ritratto di una psicologia umana (grazie all'impeccabile interpretazione di Giulio Brogi), che i fratelli Taviani traggono da un racconto di Lev Tolstoj, Il divino e l'umano, ma attraverso cui esprimono un personalissimo punto di vista. L'isolamento del protagonista è imposto anche allo spettatore, che vede il mondo esterno solo nel ridicolo tentativo di rivolta iniziale e durante il viaggio surreale nel delta del Po. Proprio queste parentesi ribadiscono l'assoluta illusione degli ideali rivoluzionari quando si scontrano con una realtà meschina, come anche nel viaggio verso il patibolo (poi scampato) nel quale Manieri si immagina eroe non cogliendo la banalità della propria vicenda. Rigoroso nel messa in scena quanto nell'esposto, è un gioiello del cinema italiano degli anni Settanta che, con una produzione meno travagliata (arrivò nelle sale solo nel 1976), sarebbe potuto diventare un capolavoro a tutti gli effetti. Indimenticabili la filastrocca che dà il titolo al film e la soluzione di compromesso tra grazia e fucilazione che una bambina espone a tavola con agghiacciante lucidità. Musiche di Benedetto Ghiglia, fotografia di Mario Masini.
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