Diversi i contributi di grande valore presenti in questo film collettivo, alcuni dei quali rappresentano tasselli fondamentali nelle filmografie dei cineasti che li hanno girati. A cominciare dallo straordinario corto dello spagnolo Victor Erice (Lifeline), magistrale nel plasmare la dimensione del tempo con i mezzi del cinema, in un suggestivo bianco e nero. Importanti anche i cortometraggi di Werner Herzog (Ten Thousand Years Older) e Aki Kaurismaki (Dogs have no hell). Nel primo il cineasta tedesco racconta il contatto con il modello di sviluppo occidentale dell'ultima popolazione non “civilizzata” del pianeta, gli Uru Eus dell'Amazzonia. Nel secondo il regista, con il suo caratteristico linguaggio stilizzato e laconico, descrive una singolare fuga d'amore. Più interlocutorio il cortometraggio di Jim Jarmusch (Int. Trailer Night), 10 minuti di una pausa di lavorazione dal set per un'attrice nel suo camper. Meno convincenti i corti di Wim Wenders e Spike Lee. Nel primo (Twelve Miles to Trona) un automobilista in preda ad allucinazioni trova provvidenziale soccorso in una ragazza al suo primo giorno di patente. Nel secondo (We Wuz Robbed), attraverso le voci di testimoni che hanno vissuto quei momenti, si ricostruiscono i concitati minuti delle elezioni presidenziali americane del 2000 che assegnarono una controversa vittoria a George W. Bush. La serie di corti si chiude con il toccante e lirico 100 Flowers Hidden Deep del cinese Chen Kaige. Presentato a Cannes nel 2002 e seguito da Ten minutes older: The Cello (2002).