Hal (Timothée Chalamet), dopo aver rinnegato la vita di corte per anni, viene proclamato Enrico V al momento della morte del padre. Si ritrova così a gestire la responsabilità a dir poco ingombrante di governare un regno segnato da trame intricate e conflitti di potere. 

Girato tra il Regno Unito e l’Ungheria, il film realizzato dal regista australiano David Michôd  per Netflix, su sceneggiatura firmata dal regista insieme all’attore Joel Edgerton, che veste anche i panni di John Falstaff, presenta un approccio controllato e monolitico alla materia shakespeariana ed è liberamente ispirato all’Enrico IV e all’Enrico V del Bardo. Il controllo del copione sui conflitti originari dei singoli testi è senz’altro un punto a favore de Il re, così come una messa in scena cupa ed elegante, ma alla lunga si fa fatica a veder emergere autentici bagliori di luce e guizzi significativi sotto la superficie oscura e opaca del dramma storico, impaginato con una convenzionalità spesso stitica e meccanica. Lo stesso discorso si può applicare anche alla recitazione uniforme e standardizzata degli interpreti, a cominciare da un Timothée Chalamet che mostra più di un limite nel modulare i dissidi profondi e l’indole acerba ma combattiva del sovrano del titolo, ritrovandosi troppo spesso a occupare la scena in modo paludato e senza il giusto mordente e la necessaria temperatura emotiva. Anche le sequenze d’impatto sono esigue e, fatta eccezione per la rude e scabra battaglia finale, si prediligono raccordi talvolta anonimi, mentre va decisamente meglio sul fronte degli scambi di battute cesellati a dovere, come nel caso dei dialoghi del protagonista con i personaggi di Robert Pattinson (Luigi, delfino di Francia) e Lily Rose-Depp (Caterina di Valois) e di altri frangenti che si soffermano sull’inezia familiare come motore scatenate dei tanti movimenti della storia e degli sconfinati litri di sangue versati in battaglia. Prodotto da Brad Pitt con la sua casa di produzione, la Plan B, e presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2019.