L'ultimo Eden
Moana
1926
Paese
Usa
Generi
Documentario, Avventura
Durata
77 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Robert J. Flaherty
Primo dei documentari girati da Robert Flaherty nei Mari del Sud. Il film fu commissionato dalla Paramount e segue la vita quotidiana degli abitanti di un'isola della Polinesia: una madre raccoglie more in una radura, due giovani si abbandonano al loro amore, un cinghiale viene catturato, un uomo si fa fare un complesso tatuaggio, il cibo si procura con una fiocina e alla fine c'è spazio anche per una danza tribale. Recensendo il film nel 1926 il cineasta e produttore scozzese John Grierson parlò per la prima volta di documentario riferendosi al lavoro di Flaherty. «Essendo una relazione visiva degli avvenimenti che ricorrono nella vita di un giovane polinesiano, ha un valore documentario». Grierson, inoltre, sottolinea come la costruzione della messa in scena abbia valore primario rispetto allo scopo di documentazione. Con L'ultimo Eden, quindi, si inizia a parlare in maniera consapevole di documentario, benchè in questa sua opera seconda Flaherty riproponga in maniera meno articolata e non sempre convincente l'impostazione narrativa e visiva di Nanuk l'eschimese (1922). La componente etnografica si fonde con una struttura drammaturgica assai esile ma funzionale: in tal modo il regista mostra e racconta una realtà che accade davanti alla macchina da presa, benchè la cosciente manipolazione estetica ed espositiva sia percepibile anche nelle sequenze all'apparenza più naturali e spontanee. Il film rimane un insieme di quadri pittoreschi e suggestivi, benchè il profondo lirismo delle opere migliori di Flaherty appaia in questa circostanza fin troppo costruito e discontinuamente ammaliante. Primo film in cui venne utilizzata la pellicola pancromatica per cercare di esaltare le sfumature e le luminosità di luoghi e corpi.
Maximal Interjector
Browser non supportato.