Ultras
2020
Netflix
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
Francesco Lettieri
Attori
Aniello Arena
Ciro Nacca
Daniele Vicorito
Simone Borrelli
Salvatore Pelliccia
Antonia Truppo
Napoli. Sandro (Aniello Arena) è un uomo di mezza età a capo della tifoseria degli Apache, colpito da Daspo. Lontano dagli stadi e dagli scontri tra curve, Sandro incontra Terry (Antonia Truppo) e tenta la strada di una vita normale, ma l'uomo rappresenta una guida, in particolare per gli Apache più giovani: tra questi il sedicenne Angelo (Ciro Nacca). Da quando ha perso suo fratello a causa di uno scontro tra tifoserie, il ragazzo vede negli ultras una seconda famiglia.
Esordio nel lungometraggio di Francesco Lettieri, uno dei più interessanti e prolifici registi italiani di videoclip, Ultras tenta di raccontare il mondo del tifo organizzato scegliendo Napoli come città d’elezione e lavorando sul lato umano di tale tipologia di aggregazione. L’opera prima di Lettieri evita infatti di entrare direttamente negli stadi o di rappresentare gli eccessi violenti spesso legati a questo microcosmo, per prediligere un racconto misurato all’insegna di parabole umane comunque focose, piene di passioni forti e contraddizioni. La scelta di aver per protagonista un capo ultrà allontanato a forza dagli eventi calcistici va indubbiamente in questa direzione, suggerendo un discreto grado di malinconia e di impotenza: un proposito che però non sempre viene sviluppato a dovere da una sceneggiatura avara di scarti originali nel racconto di un fenomeno così ingombrante nell’immaginario collettivo, correndo il rischio della frammentarietà e di una ridondanza blanda e non sempre centrata, anche nella raffigurazione del branco. Con queste premesse Ultras fa fatica, a livello di estetica ma anche di approccio registico, a distinguersi dalla moltitudine di prodotti realizzati sul sottobosco criminale partenopeo sul grande e piccolo schermo (la presenza di Arena e non solo richiamano direttamente il cinema di Garrone), smarrendo in parte le prerogative che avrebbe potuto mandare in porto e l’oggetto del racconto. Significative, tuttavia, la sequenza d’apertura e quella di chiusura, che suggeriscono un approccio familiare, religioso e quasi sacrale al tifo, ricorrendo a piani sequenza in cui Lettieri ha la possibilità di far intravedere un occhio attento che emerge anche nelle sequenze d’intimità tra i personaggi di Sandro e Terry e nelle scelte fotografiche e cromatiche che li corredano. Musiche di Liberato, misterioso cantante napoletano di cui Lettieri ha diretto alcuni folgoranti videoclip (sui titoli di coda è presente la sua inedita We Come From Napoli, realizzata appositamente per i film). Distribuito in sala per tre giorni (9, 10 e 11 marzo 2020) e in streaming su Netflix a partire dal successivo 20 marzo.
Esordio nel lungometraggio di Francesco Lettieri, uno dei più interessanti e prolifici registi italiani di videoclip, Ultras tenta di raccontare il mondo del tifo organizzato scegliendo Napoli come città d’elezione e lavorando sul lato umano di tale tipologia di aggregazione. L’opera prima di Lettieri evita infatti di entrare direttamente negli stadi o di rappresentare gli eccessi violenti spesso legati a questo microcosmo, per prediligere un racconto misurato all’insegna di parabole umane comunque focose, piene di passioni forti e contraddizioni. La scelta di aver per protagonista un capo ultrà allontanato a forza dagli eventi calcistici va indubbiamente in questa direzione, suggerendo un discreto grado di malinconia e di impotenza: un proposito che però non sempre viene sviluppato a dovere da una sceneggiatura avara di scarti originali nel racconto di un fenomeno così ingombrante nell’immaginario collettivo, correndo il rischio della frammentarietà e di una ridondanza blanda e non sempre centrata, anche nella raffigurazione del branco. Con queste premesse Ultras fa fatica, a livello di estetica ma anche di approccio registico, a distinguersi dalla moltitudine di prodotti realizzati sul sottobosco criminale partenopeo sul grande e piccolo schermo (la presenza di Arena e non solo richiamano direttamente il cinema di Garrone), smarrendo in parte le prerogative che avrebbe potuto mandare in porto e l’oggetto del racconto. Significative, tuttavia, la sequenza d’apertura e quella di chiusura, che suggeriscono un approccio familiare, religioso e quasi sacrale al tifo, ricorrendo a piani sequenza in cui Lettieri ha la possibilità di far intravedere un occhio attento che emerge anche nelle sequenze d’intimità tra i personaggi di Sandro e Terry e nelle scelte fotografiche e cromatiche che li corredano. Musiche di Liberato, misterioso cantante napoletano di cui Lettieri ha diretto alcuni folgoranti videoclip (sui titoli di coda è presente la sua inedita We Come From Napoli, realizzata appositamente per i film). Distribuito in sala per tre giorni (9, 10 e 11 marzo 2020) e in streaming su Netflix a partire dal successivo 20 marzo.
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