È una domenica come tante per un gruppo di ragazzi di Berlino. Optano per passare insieme una giornata in riva al lago, così da dimenticare i malesseri quotidiani e le seccature lavorative.

Raramente nel corso della storia del cinema si è potuto assistere a una lavorazione che univa così tanti (futuri) grandi registi: Robert Siodmak (La scala a chiocciola del 1945) l'ha diretto con la collaborazione di Edgar G. Ulmer (Detour del 1945), ma come aiuto operatore c'era un certo Fred Zinnemann (Mezzogiorno di fuoco del 1952) e come sceneggiatore un giovane Billy Wilder (Viale del tramonto del 1950). Un gruppo di esordienti (o quasi) che, partendo proprio da questa splendida pellicola, farà la storia della Settima arte. Nata da un'idea di Kurt Siodmak, fratello del regista, è un'operazione unica e innovativa, prodotta in maniera indipendente con attori non professionisti e un budget ridotto all'osso. Spontaneo, fresco e di grande respiro cinematografico, il film si pone esattamente a metà tra le sperimentali sinfonie visive degli anni precedenti (L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov del 1929) e il movimento del realismo poetico che si svilupperà in Francia di lì a poco (La scampagnata di Jean Renoir del 1936). Grazie a un talento estetico fuori dal comune, la coppia Siodmak-Ulmer costruisce una pellicola di grande armonia, capace di mescolare materiali documentaristici ad altri di finzione che, però, sembrano essersi creati da soli di fronte alla macchina da presa. Una pellicola totalmente spensierata, ma capace di riflessioni non banali sulla gioventù, le schermaglie sentimentali e il desiderio di libertà di una generazione e di un cinema nuovo, che fa dell'autonomia creativa il suo massimo punto di forza. Folgorante. È stato restaurato nel 2010 (il negativo originale era andato perduto) e disponibile in dvd. Muto.