Due giovani fidanzati (Brigitte Horney e Aribert Mog) vivono in una caotica pensione piena di personaggi stravaganti. Il loro rapporto in apparenza idilliaco rischia, però, di essere messo a dura prova quando lui riceve un'allettante offerta di lavoro. Dopo il grandioso esordio con Uomini di domenica (1930), a cui collaborarono Edgar G. Ulmer (co-regia) e Billy Wilder (sceneggiatura), il tedesco Robert Siodmak firma un'altra pellicola sul tema dei giovani, con uno sguardo leggermente più pessimistico rispetto a quello della sua opera prima. Nonostante si tratti tendenzialmente di una commedia, non manca qualche frecciatina contro un'umanità, quella tedesca, che fatica a (con)vivere in armonia e in cui i conflitti tendono a essere sempre più marcati rispetto ai momenti di quiete. La sceneggiatura non è un granché, ma il regista tedesco conferma il suo talento e, fin dalle prime battute, dimostra di avere già una invidiabile padronanza del sonoro. Le voci e i rumori ben si sposano alle immagini e contribuiscono a dar vita a una pellicola innovativa e coraggiosa, seppur stemperata da alcuni passaggi narrativi poco credibili. Sceneggiatura di Emeric Pressburger, futura spalla di Michael Powell.