Visage
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2009
Paesi
Francia, Taiwan, Belgio, Olanda
Generi
Commedia, Drammatico, Musical
Durata
138 min.
Formato
Colore
Regista
Tsai Ming-liang
Attori
Lee Kang-sheng
Laetitia Casta
Jean-Pierre Léaud
Fanny Ardant
Arrivato a Parigi per realizzare un film sul mito di Salomè, il regista Kang (Lee Kang-sheng) incontra una serie di difficoltà che ostacolano il suo lavoro, non ultima la scomparsa della madre malata (Lu Yi-Ching) che lo costringe a ripartire per Taiwan. Trascorsi otto anni da Che ora è laggiù? (2001), il malese Tsai Ming-liang torna a girare per la seconda volta in Francia, dirigendo una pellicola all'interno del progetto “Le Louvre s'offre aux cinéastes”. Ricevuta carta bianca dalla produzione, Tsai realizza il suo film più astratto e surreale, una riflessione in libertà sul rapporto fra tempo, cinema e pittura che si disinteressa di qualsiasi costruzione narrativa e si affida interamente ai volti iconici dei suoi attori (Jean Pierre-Léaud, Fanny Ardant, Laetitia Casta e ovviamente l'immancabile Lee Kang-sheng) e agli spazi evocativi — interni ed esterni — del museo parigino. Enigmatica, seducente e a tratti toccante, la pellicola si sviluppa lungo due assi distinti — da un lato l'indagine del regista sui temi e le forme del proprio cinema, dall'altro l'omaggio alla Nouvelle Vague e in particolare a François Truffaut — che però solo saltuariamente riescono a dialogare fra loro. Nonostante Tsai riesca a compiere un ulteriore passo avanti nel suo percorso di sperimentazione estetica, questa volta la potenza pittorica delle immagini non viene controbilanciata da un'adeguata materia narrativa e la pellicola si perde in un gioco compiaciuto di simbolismi e autocitazioni che alla lunga finisce per risultare stucchevole. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2009.
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