Welcome to the Rileys
Welcome to the Rileys
2010
Paesi
Gran Bretagna, Usa
Genere
Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Jake Scott
Attori
James Gandolfini
Kristen Stewart
Melissa Leo
Joe Chrest
Ally Sheedy
Doug (James Gandolfini) entra in crisi quando, improvvisamente, l’amante con cui deve partire muore, lasciandolo di nuovo solo con la moglie Lois (Melissa Leo). La donna, in seguito a un trauma, è da anni incapace di uscire dalle mura domestiche e il rapporto fra i due si fa sempre più asfissiante. Durante un viaggio di lavoro a New Orleans, Doug conosce però la giovane Mallory (Kristen Stewart) che lo porterà a prendere decisioni drastiche.
A undici anni dall’esordio (Plunkett & Macleane), Jake Scott dirige in maniera efficace questa incisiva storia sulla crisi di coppia. Dalle grandi case dell’America medio-borghese fino ai degradati bassifondi di New Orleans, la fotografia sorprende per la ricerca di delicate sfumature che convivono con una messa in scena piuttosto realistica. Kristen Stewart convince in un ruolo complicato, mentre Gandolfini e Leo si confermano attori credibili e finalmente protagonisti. Il sentimento di libertà di Lois esplode, di notte, nei delicati passi scalzi all’aperto che fanno risuonare l’arpa della colonna sonora in una scena onirica che ben rappresenta la cifra stilistica del film. La sceneggiatura stenta a far decollare la storia nella parte inziale, ma la pellicola resta una discreta riflessione sulla seconda vita che una coppia può costruire.
A undici anni dall’esordio (Plunkett & Macleane), Jake Scott dirige in maniera efficace questa incisiva storia sulla crisi di coppia. Dalle grandi case dell’America medio-borghese fino ai degradati bassifondi di New Orleans, la fotografia sorprende per la ricerca di delicate sfumature che convivono con una messa in scena piuttosto realistica. Kristen Stewart convince in un ruolo complicato, mentre Gandolfini e Leo si confermano attori credibili e finalmente protagonisti. Il sentimento di libertà di Lois esplode, di notte, nei delicati passi scalzi all’aperto che fanno risuonare l’arpa della colonna sonora in una scena onirica che ben rappresenta la cifra stilistica del film. La sceneggiatura stenta a far decollare la storia nella parte inziale, ma la pellicola resta una discreta riflessione sulla seconda vita che una coppia può costruire.
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