You People
You People
2023
Paese
Usa
Generi
Commedia, Sentimentale
Durata
117 min.
Formato
Colore
Regista
Kenya Barris
Attori
Jonah Hill
Eddie Murphy
Julia Louis-Dreyfus
Deon Cole
David Duchovny
David Duchovny
Due millennial losangelini, Ezra (Jonah Hill) e Amira (Lauren London), di estrazione sociale diversa, lui bianco ebraico e lei nera musulmana, si innamorano e affrontano la prova più dura: conoscere i rispettivi genitori, provocando scontri familiari e culturali.
Commedia prodotta e diretta da Kenya Barris, creatrice della serie Black-ish e autrice della sceneggiatura del sequel de Il principe cerca moglie (1988), Il principe cerca figlio (2021), nuovamente con protagonista Eddie Murphy, You People fin dal prologo è animato dall’idea di traslare il flusso sempre più popolare dei podcast in rete, fruiti molto spesso anche in video e su Youtube oltre che in audio, attraverso dei codici più cinematografici, ma è immediatamente evidente come tale impianto finisca con l’apparire a dir poco producente e di fatto indigeribile al cinema, producendo uno strano ibrido simile a una sitcom impregnata però di temi sociali, razziali e politici molto attuali. Pur partendo infatti da interessanti premesse, che incrociano Ti presento i miei (2000) e Indovina chi viene a cena? (1967) ribaltando in chiave contemporanea i classici assunti razzisti (sono i neri in questo caso a guardare i bianchi con sospetto, mentre i bianchi considerano il frequentare i neri un gingillo progressista da appuntarsi sul petto), You People è un film esilissimo e dal fiato corto, stracolmo di battute ritmate e riferimenti culturali che suonano però come una vaga e sterile esibizione di consapevolezza geek e nerd, dalle sigarette Newport di Obama a Fa’ la cosa giusta (1989) di Spike Lee, che nella versione italiana sostituisce il meno noto Juice (1992), passando per Forrest Gump (1994), ritenuto dai neri “un film da bianchi” tanto da non averlo mai visto. La sceneggiatura, dal canto suo, non riesce a funzionare adeguatamente e a ingranare i giri giusti, le battute non strappano mai nemmeno il più stiracchiato dei sorrisi e anche il coté dell’incontro-scontro familiare fa i conti con una grossolanità che conduce tutta la vicenda verso i più prevedibili e sfilacciati esiti buonisti e concilianti, ostili a ogni sfumatura e a contrapposizioni reali. Nonostante la costante voglia di esagerare in scrittura, laddove la regia è ovviamente non pervenuta, l’insieme è molto meno intelligente e graffiante di quello che vorrebbe sembrare, simile allo stanco calco dello stile di Judd Apatow, e anche la chimica tra i due protagonisti è assente. Si salva in parte solo Eddie Murphy, che con le sue facce severe e il lavorare in sottrazione offre un personaggio in discontinuità con le sue tipiche prove fisiche e pirotecniche, mentre è davvero difficile credere a Dave Duchovny come padre d Jonah Hill, da un punto di vista anche solo meramente cromosomico. Scritto da Jonah Hill e Kenya Barris. Distribuito su Netflix.
Commedia prodotta e diretta da Kenya Barris, creatrice della serie Black-ish e autrice della sceneggiatura del sequel de Il principe cerca moglie (1988), Il principe cerca figlio (2021), nuovamente con protagonista Eddie Murphy, You People fin dal prologo è animato dall’idea di traslare il flusso sempre più popolare dei podcast in rete, fruiti molto spesso anche in video e su Youtube oltre che in audio, attraverso dei codici più cinematografici, ma è immediatamente evidente come tale impianto finisca con l’apparire a dir poco producente e di fatto indigeribile al cinema, producendo uno strano ibrido simile a una sitcom impregnata però di temi sociali, razziali e politici molto attuali. Pur partendo infatti da interessanti premesse, che incrociano Ti presento i miei (2000) e Indovina chi viene a cena? (1967) ribaltando in chiave contemporanea i classici assunti razzisti (sono i neri in questo caso a guardare i bianchi con sospetto, mentre i bianchi considerano il frequentare i neri un gingillo progressista da appuntarsi sul petto), You People è un film esilissimo e dal fiato corto, stracolmo di battute ritmate e riferimenti culturali che suonano però come una vaga e sterile esibizione di consapevolezza geek e nerd, dalle sigarette Newport di Obama a Fa’ la cosa giusta (1989) di Spike Lee, che nella versione italiana sostituisce il meno noto Juice (1992), passando per Forrest Gump (1994), ritenuto dai neri “un film da bianchi” tanto da non averlo mai visto. La sceneggiatura, dal canto suo, non riesce a funzionare adeguatamente e a ingranare i giri giusti, le battute non strappano mai nemmeno il più stiracchiato dei sorrisi e anche il coté dell’incontro-scontro familiare fa i conti con una grossolanità che conduce tutta la vicenda verso i più prevedibili e sfilacciati esiti buonisti e concilianti, ostili a ogni sfumatura e a contrapposizioni reali. Nonostante la costante voglia di esagerare in scrittura, laddove la regia è ovviamente non pervenuta, l’insieme è molto meno intelligente e graffiante di quello che vorrebbe sembrare, simile allo stanco calco dello stile di Judd Apatow, e anche la chimica tra i due protagonisti è assente. Si salva in parte solo Eddie Murphy, che con le sue facce severe e il lavorare in sottrazione offre un personaggio in discontinuità con le sue tipiche prove fisiche e pirotecniche, mentre è davvero difficile credere a Dave Duchovny come padre d Jonah Hill, da un punto di vista anche solo meramente cromosomico. Scritto da Jonah Hill e Kenya Barris. Distribuito su Netflix.
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