Definire Topolino solamente un personaggio animato è riduttivo per la portata culturale che ha avuto sin dal suo esordio sul grande schermo, in quel rivoluzionario 19 novembre 1928, quando Steamboat Willie cambiò per sempre il modo di concepire e fare animazione. Il tutto, grazie al genio visionario di Walt Disney e Ub Iwerks.
Come sottolineato da Leonard Maltin, infatti, “Topolino è stato al posto giusto nel momento giusto: la gente amava i cartoni, ma non li considerava arte, tantomeno indispensabili, ma quando Topolino arrivò al cinema, con le immagini che si muovevano in sincrono con la musica che usciva direttamente dallo schermo, allora cambiò tutto”. In realtà, il primo cortometraggio di Topolino è L’aereo impazzito, seguito da The Gallopin’ Gaucho: entrambi del 1928, ebbero poco successo, ma a posteriori sono comunque i primi dei 133 cortometraggi in cui Mickey Mouse è protagonista. Pezzi di storia del cinema d’animazione, gioielli d’altri tempi cui è difficile dare un valore se non calandoli nel contesto in cui sono stati creati, vedendo in loro uno stadio embrionale dei grandi Classici: in comune quel desiderio di creare una relazione proficua tra musica e immagini, come per le Silly Simphonies. Altrettanto complesso è sceglierne 5: il ritmo narrativo di Topolino meccanico (1935), con l’esilarante presenza di Paperino e Pippo, non può essere ignorato, come del resto il valore storico di The Band Concert (1935), il primo cortometraggio a colori di Topolino. Walt, infatti, nei suoi corti ha provato a raccontare spezzoni di vita quotidiana, ma anche rivisitazioni di favole (Topolino nel paese dei giganti, del 1933, o Gulliver Mickey, del 1934), del grande cinema western (Topolino nel Far West, del 1934) e in generale avventure a lieto fine con due protagonisti fissi: la musica e, naturalmente, Mickey Mouse.
Ecco i 5 migliori cortometraggi con protagonista Topolino secondo la redazione di Long Take!
5) Serata di gala a Hollywood (1933)
Un cortometraggio in cui Walt Disney ha inserito la quintessenza dell’onirico, ossia il sogno in tutte le sue possibili sfaccettature. A 5 anni dall’esordio, Walt inserisce Mickey tra i grandi della grande Fabbrica dei Sogni che è il cinema, tra chi lo ha ispirato (Charlie Chaplin, su tutti), tra le icone della risata (Stanlio e Ollio, i fratelli Marx) e icone horror (Bela Lugosi e Boris Karloff), passando da diversi volti delle star hollywoodiane dell’epoca fino ad arrivare alla donna da sogno, la Divina Greta Garbo.
4) Steamboat Willie (1928)
Nel 1928 forse solo Walt Disney poteva permettersi di pensare di sincronizzare immagini e musica, portando un cartone animato su grande schermo, sperando di avere successo. Non solo ebbe ragione, ma Steamboat Willie fu l’esordio sfolgorante di un personaggio, Mickey Mouse, destinato a diventare icona capace di andare oltre il cinema. È soprattutto la musica a farla da padrone in questo simpatico corto: a partire dalla citazione che gli dà il titolo, già ispiratrice di Steamboat Bill Jr. (1928) con Buster Keaton, ma anche degli altri godibilissimi numeri musicali. La rivoluzione del cinema d’animazione ha inizio da qui.
3) Lo Scienziato Pazzo (1933)
Il cinema espressionista tedesco degli anni ’20, con Il Gabinetto del Dottor Caligari (1920) e Nosferatu (1922) come opere simbolo di un epoca, viene omaggiato da Walt Disney con questo corto, capace di immergere nelle atmosfere degli horror dell’epoca, che vivono un particolare momento di fortuna. Non tarderanno ad arrivare in USA: Dracula (1931), Frankenstein (1931) e La mummia (1932) sono titoli importanti, cui Disney fa riferimento per stile e tematiche. Le ombre, il castello, il doppio, lo scienziato pazzo che tenta un esperimento sul malcapitato Pluto: non manca nulla in questo piccolo gioiello, tra i più bei corti con protagonista Mickey Mouse.
2) L’Apprendista Stregone (1940)
Tra i corti di cui è composta l’opera principale di Walt Disney, se con questa definizione parliamo del coronamento del suo sogno: trasformare l’idilio musica-immagini in un lungometraggio animato a colori, dopo i meravigliosi esperimenti con i corti delle Silly Simphonies. L’Apprendista Stregone rappresenta probabilmente l’immagine più iconica di Topolino, con il mantello rosso e il cappello blu a punta, distratto e pasticcione, incapace di dominare delle scope magiche animate per pigrizia. Perfezione tecnica, atmosfere cupe che si alternano magistralmente con l’incanto e la magia, il tutto impreziosito da una colonna sonora indimenticabile, che fu ispirazione e che è diventata ormai simbolo indelebile di un vero capolavoro.
1) Mickey’s Christmas Carol (1983)
Il cortometraggio più bello con protagonista Topolino è anche la miglior trasposizione cinematografica dell’opera di Charles Dickens, A Christmas Carol. Mickey Mouse è Bob Cratchit, dipendente di Ebenezer Scrooge, che altri non poteva essere se non Zio Paperone (in originale, Scrooge McDuck). Delicato e poetico, Mickey’s Christmas Carol è un gioiello animato capace di coniugare il sorriso e l’inquietudine, regalando sequenze notevoli e riuscendo a tradurre anche per i più piccoli lo spirito che permea il romanzo di Dickens. Un capolavoro corale, in cui il Grillo Parlante, Willie il Gigante e Pietro Gambadilegno sono i tre fantasmi, mentre Pippo compare come lo spettro di Marley, il socio defunto di Scrooge. Walt Disney se ne sarebbe innamorato.