Dopo la partenza soft del day 1, dedicata principalmente alla cerimonia d’apertura e alla visione di un unico film, oggi col secondo giorno entriamo subito nel vivo del festival e in particolare della selezione di titoli che compongono la sezione competitiva Concorso Extr’A. Ricordiamo che la sezione Concorso Extr’A è dedicata a quelle opere realizzate da registi italiani o comunque residenti in Italia, ma girate in Africa, Asia o America Latina oppure che abbiano al centro il tema proprio del FESCAAAL, cioè la multiculturalità. In programma ben nove dei tredici titoli che compongono la selezione del Concorso Extr’A, di cui tre lungometraggi.
Saudade. Prima mondiale al FESCAAAL per l’opera d’esordio del giovanissimo regista Pietro Falcone, classe 1999. Con un documentario autobiografico, Falcone sembra chiedersi: che cosa siamo disposti a fare per amore? Racconta la storia della madre, Nilde, che quando aveva poco più di vent'anni segue la persona che ama, trasferendosi dal Brasile all'Italia. In Italia mette su famiglia ma resta anche rimasta bloccata. Saudade è un'intima conversazione tra una madre che soffre e suo figlio che cerca di capirla. I ricordi riaffiorano e scolpiscono il presente, creando il complesso ritratto di due famiglie diverse che si sono inevitabilmente unite. Come racconta lo stesso Pietro: “Saudade è un sentimento strettamente affiliato alla popolazione brasiliana, anche se io la reputo l’emozione più universale che esista. Essa è “la mancanza di qualcosa che non si ha più”. Differisce dalla nostalgia in quanto si presuppone sia innata nelle persone e si espanda in tutte e tre le coordinate temporali: nell’accettazione del passato, nella malinconia del presente e nella speranza verso il futuro. In questo caso, Saudade è la mancanza che sente mia madre avendo abbandonato il Brasile.”
Casablanca. Presentato durante le Giornate Degli Autori all'ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia, “Casablanca” è un documentario diretto da Adriano Valerio che segue Fouad, un marocchino che vive in Italia senza documenti, e Daniela, un'ex tossicodipendente dell'alta borghesia pugliese, che si ritrovano per caso in Umbria. L'incontro è l'inizio di un amore che li aiuta a guarire. Ma il senso di non appartenenza di Fouad e l'interminabile attesa per il visto lo spingono sull'orlo del baratro: resterà in Umbria o tornerà a Casablanca, anche a costo di non tornare mai più? Valerio ha seguito i due personaggi per sette anni dopo aver incontrato Fouad nel 2016 in un bar ed essere rimasto subito affascinato dal suo modo di vedere la vita e dalla sua determinazione, alimentata da una speranza quasi indistruttibile. Valerio ha dichiarato: “Volevo creare un flusso narrativo ed emotivo che, indipendentemente dal tempo, fosse in grado di ricostruire l'eccezionalità del loro rapporto. “Casablanca” è una storia d'amore tra due persone che hanno costruito una famiglia atipica, un'intimità in cui ognuno riesce, grazie all'altro, a liberarsi dall'esclusione della società.”
Lonely. Federico e Preciuos sono due adolescenti costretti a fare i conti con le proprie paure e fragilità: il cuore di Federico non funziona come dovrebbe e deve confrontarsi con i propri limiti; Preciuos nel conflitto con sua madre è costretta a un’indipendenza precoce e dolorosa. Entrambi trovano nella musica uno strumento per esprimersi e sostenersi a vicenda. L’inseguimento di un sogno comune si sconterà con la cruda realtà che catapulterà Federico e Preciuos ad abbandonare la loro adolescenza. Presentato lo scorso ottobre in concorso ad Alice nella città, nella cornice della Festa del cinema di Roma, il film di Michele Pennetta è un documentario che racconta il viaggio di due anime unite dalla passione per la musica e di una generazione che fatica sempre di più a creare legami reali e duraturi ma che, tramite l’espressione artistica e musicale, può ovviare a queste difficoltà sociali e creare relazioni profonde.
Domani continua il Concorso Extr’A con la proiezione del film di Giovanni C. Lorusso “Song of All Ends”, mentre in serata prenderà il via anche il concorso principale, Finestre sul Mondo, con “El viento que arrasa” della regista argentina Paula Hernández e “Bauryna salu”, opera prima del regista kazako Askhat Kuchinchirekov. A domani!
A cura di Simone Riccardi
Saudade. Prima mondiale al FESCAAAL per l’opera d’esordio del giovanissimo regista Pietro Falcone, classe 1999. Con un documentario autobiografico, Falcone sembra chiedersi: che cosa siamo disposti a fare per amore? Racconta la storia della madre, Nilde, che quando aveva poco più di vent'anni segue la persona che ama, trasferendosi dal Brasile all'Italia. In Italia mette su famiglia ma resta anche rimasta bloccata. Saudade è un'intima conversazione tra una madre che soffre e suo figlio che cerca di capirla. I ricordi riaffiorano e scolpiscono il presente, creando il complesso ritratto di due famiglie diverse che si sono inevitabilmente unite. Come racconta lo stesso Pietro: “Saudade è un sentimento strettamente affiliato alla popolazione brasiliana, anche se io la reputo l’emozione più universale che esista. Essa è “la mancanza di qualcosa che non si ha più”. Differisce dalla nostalgia in quanto si presuppone sia innata nelle persone e si espanda in tutte e tre le coordinate temporali: nell’accettazione del passato, nella malinconia del presente e nella speranza verso il futuro. In questo caso, Saudade è la mancanza che sente mia madre avendo abbandonato il Brasile.”
Casablanca. Presentato durante le Giornate Degli Autori all'ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia, “Casablanca” è un documentario diretto da Adriano Valerio che segue Fouad, un marocchino che vive in Italia senza documenti, e Daniela, un'ex tossicodipendente dell'alta borghesia pugliese, che si ritrovano per caso in Umbria. L'incontro è l'inizio di un amore che li aiuta a guarire. Ma il senso di non appartenenza di Fouad e l'interminabile attesa per il visto lo spingono sull'orlo del baratro: resterà in Umbria o tornerà a Casablanca, anche a costo di non tornare mai più? Valerio ha seguito i due personaggi per sette anni dopo aver incontrato Fouad nel 2016 in un bar ed essere rimasto subito affascinato dal suo modo di vedere la vita e dalla sua determinazione, alimentata da una speranza quasi indistruttibile. Valerio ha dichiarato: “Volevo creare un flusso narrativo ed emotivo che, indipendentemente dal tempo, fosse in grado di ricostruire l'eccezionalità del loro rapporto. “Casablanca” è una storia d'amore tra due persone che hanno costruito una famiglia atipica, un'intimità in cui ognuno riesce, grazie all'altro, a liberarsi dall'esclusione della società.”
Lonely. Federico e Preciuos sono due adolescenti costretti a fare i conti con le proprie paure e fragilità: il cuore di Federico non funziona come dovrebbe e deve confrontarsi con i propri limiti; Preciuos nel conflitto con sua madre è costretta a un’indipendenza precoce e dolorosa. Entrambi trovano nella musica uno strumento per esprimersi e sostenersi a vicenda. L’inseguimento di un sogno comune si sconterà con la cruda realtà che catapulterà Federico e Preciuos ad abbandonare la loro adolescenza. Presentato lo scorso ottobre in concorso ad Alice nella città, nella cornice della Festa del cinema di Roma, il film di Michele Pennetta è un documentario che racconta il viaggio di due anime unite dalla passione per la musica e di una generazione che fatica sempre di più a creare legami reali e duraturi ma che, tramite l’espressione artistica e musicale, può ovviare a queste difficoltà sociali e creare relazioni profonde.
Domani continua il Concorso Extr’A con la proiezione del film di Giovanni C. Lorusso “Song of All Ends”, mentre in serata prenderà il via anche il concorso principale, Finestre sul Mondo, con “El viento que arrasa” della regista argentina Paula Hernández e “Bauryna salu”, opera prima del regista kazako Askhat Kuchinchirekov. A domani!
A cura di Simone Riccardi