Denis Villeneuve ha parlato a Indiewire dei suoi modelli cinematografici, aprendosi a tutto tondo. Un regista contemporaneo, in particolare, sembra essere il suo modello prediletto. “Christopher Nolan è un cineasta davvero impressionante, perché è in grado di mantenere la sua identità e creare il proprio universo anche in un ambito enorme”, ha detto Villeneuve. “Veicolare concetti intellettuali e portarli sullo schermo in questo preciso momento è molto raro. Con ogni suo film che esce la mia ammirazione per il suo lavoro cresce”.
“Ho perso la mia verginità con Blade Runner 2049 – ha aggiunto Villeneuve – si è trattato di un’esperienza davvero intensa, massiccia. Di solito sono abituato a lavorare con un piccolo equipaggio, ma per influenzare, indirizzare, informare e ispirare molte persone facendole camminare nella stessa direzione ho imparato molto su come gestire la creatività di centinaia, migliaia di individui. Adesso voglio trovare modi di comunicazione più efficienti per il futuro”.
Su Dune, il suo prossimo progetto, il regista ha le idee molto chiare: “La storia è rimasta con me nel tempo e mi risuona dentro in molti modi. È un ritratto molto accurato della società di oggi. L’intricata relazione tra religione e potere, il loro background genetico, le voci del passato. Amo profondamente quella storia. È molto potente e mi sta ancora parlando dopo tutti questi anni, per cui vale la pena correre il rischio di farlo”.
“Ci sono due registi che sono una grande fonte di ispirazione per me: Ingmar Bergman e Steven Spielberg, per diversi motivi”, ha aggiunto Villeneuve. “Ingmar è stato uno dei grandi shock artistici della mia vita. Spielberg invece perché, fin dall’inizio, mi sono ispirato al suo genio come regista”.