Stanley Kubrick: un nome che ha fatto la Storia del Cinema. Un regista che definire di culto sarebbe riduttivo e il cui universo poetico-cinematografico, unico e personale, continua e continuerà sempre a suscitare interesse, fascino ed emozioni. Nel corso della sua carriera, Kubrick è stato in grado di trasformare in capolavoro qualsiasi soggetto decidesse di tradurre attraverso la propria macchina da presa, arrivando a comporre un corpus di opere tanto memorabili da rendere quasi impossibile una qualsivoglia gerarchizzazione delle stesse. Che la sua mano sia venuta a costruire molte delle pietre miliari della Storia della Settima Arte è un fatto assodato; ma vi siete mai domandati quali siano le opere che più hanno influenzato il regista? Quali siano quei film rivelatisi capaci di segnare profondamente l’anima e ancor di più la carriera di questo enorme cineasta? Bene, ci abbiamo pensato noi a scovarli!
Ecco la classifica dei cinque film preferiti da Stanley Kubrick:
5) Luci della città
Capolavoro senza tempo, Luci della città batte ancora di più l’accento sul lato romantico e altruista del Vagabondo, già presente nel precedente Il circo (1928), disposto a tutto per aiutare la donna che ama, che pur non lo conosce e lo crede un altro. Il solitario antieroe chapliniano, nonostante gli abiti raffazzonati e funerei, è l’unico, vero, principe azzurro dei nostri tempi, capace di plateali gesti d’amore, ma anche di comporre piccole, incantevoli e quotidiane poesie urbane. Senza nemmeno il pericolo di poter sfiorare alcuna retorica, Chaplin dipinge un affresco di palpitante e cristallina bellezza, regalando una delle scene finali più toccanti della storia del cinema: trattenere le lacrime è praticamente impossibile.
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4) Il tesoro della Sierra Madre
Tratto dall’omonimo romanzo di B. Traven, è il film che conferma definitivamente il talento e la sensibilità che John Huston aveva già rivelato nella fulminante opera prima Il mistero del falco (1941). Il fascino di quest’opera sta nella capacità di combinare l’avventura e una suggestiva ambientazione con il fine approfondimento psicologico del suo straordinario terzetto di protagonisti. È un acutissimo saggio sul potere autodistruttivo della cupidigia umana e perfino una metafora del capitalismo più cieco, con un epilogo di geniale amarezza e crudeltà.
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3) Il posto delle fragole
Il posto delle fragole è un film intriso, caratterizzato, deformato dalla sua temporalità. Ma non è un tempo cronologico, poiché perfino il flashback non si codifica come tale. È come se l’anziano protagonista, nel suo errare lungo i sentieri del ricordo, evocasse un mondo passato e, in qualche modo, lo presenziasse. In questo modo, l’opera si configura come un road-movie ambientato nella mente del professore che, travolto da incubi e strane visioni, è portato a fare un bilancio personale della propria vita e a fare i conti con le conseguenze di un’esistenza socialmente misera e anaffettiva. Il punto di vista di Isak è soggetto a una ricerca del tempo perduto dove è ancora possibile una catarsi.
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2) Quarto potere
Folgorante esordio di Orson Welles, all’epoca venticinquenne. Considerato uno dei migliori film mai realizzati, Quarto potere è sicuramente uno dei titoli più importanti nella storia della settima arte per la sua capacità di rivoluzionarne profondamente il linguaggio, segnando di fatto la nascita del cinema moderno grazie a uno sperimentalismo che indaga tutte le potenzialità espressive della macchina da presa e della messa in scena. Un realismo inseguito attraverso la finzione e i trucchi del cinema, un inganno veicolato dalla fantasia e dalla creatività che infrangono regole consolidate in nome di un gioco stimolante e beffardo; come beffardo è il destino di Kane, vero e proprio alter ego di Welles, personaggio bigger than life, ambizioso e geniale, megalomane ma inconcludente, disperatamente bisognoso di affetto eppure incapace di amare, refrattario a compromessi e ad accettare condizioni imposte da altri, condannato per questo alla solitudine e alla sconfitta. Opera imprescindibile per chiunque faccia, studi o, semplicemente, ami il cinema.
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1) I vitelloni
Il film di Federico Fellini che più di ogni altro mette a nudo la provincia romagnola da cui egli stesso proviene , tributando a quel mondo di falliti sconclusionati un’affettuosa lettera d’amore non priva di compassione. Una delle opere più imprescindibili della prima parte della sua filmografia, I vitelloni è spesso implacabile con i propri personaggi, al di là di ogni ovattata accondiscendenza. L’immaginario di un ambiente profondamente sentito, seppur trasfigurato dalla memoria, è messo in immagini con dolorosa sincerità, senza rinunciare a sottolineare l’immobilismo, centro di ogni paralisi, che attanaglia i personaggi.
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Cosa ne pensate? Sicuramente si tratta di una top 5 piuttosto interessante e curiosa: credete che rispecchi in qualche modo il cinema di Kubrick?
Per concludere vi ricordiamo che il 16 giugno inizierà il nostro workshop digitale dedicato al grande regista: non mancate, mi raccomando! Qui per info e biglietti.