Alice (Adrienne King), unica sopravvissuta a un orrendo massacro, viene brutalmente assassinata nella propria casa. A distanza di alcuni anni, un serial killer bracca un gruppo di ragazzi nelle vicinanze di Crystal Lake: Jason Voorhees (Warrington Gillette) è vivo ed è tornato per vendicarsi. Primo sequel del classico Venerdì 13 (1980) di Sean S.Cunningham ed entrata in scena di Jason, personaggio identificativo della saga non ancora dotato della caratteristica maschera da hockey a celarne il deturpato volto, ma non per questo meno pericoloso o brutale. Ha inizio la lenta e inesorabile discesa verso la serialità e la ripetitività di trame, personaggi e situazioni, che ammorberà ogni singolo episodio successivo. Una ricetta composta dai soliti ingredienti: giovani protagonisti, un pizzico di nudità, uccisioni sempre più cruente ed efferate, Voorhees che sembra sconfitto per poi ricomparire. Sporadici brividi, una discreta sequenza finale e lo sforzo di costruire un'ambientazione grottesca nell'antro di Jason, vero e proprio sacrario dedicato alla madre defunta, non salvano la pellicola dalla mediocrità. Ricompare, in alcuni spezzoni tratti direttamente dal capostipite, Betsy Palmer, nei panni di Pamela Voorhees. Scritto da Ron Kurz.