Benvenuti a Marwen
Welcome to Marwen
2018
Paese
Usa
Generi
Biografico, Drammatico
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Robert Zemeckis
Attori
Steve Carell
Leslie Mann
Diane Kruger
Eiza Gonzalez
Gwendoline Christie
Merritt Wever
Falk Hentschel
Janelle Monáe
Neil Jackson
Matt O'Leary
Mark Hogancamp (Steve Carell) ha perso la memoria dopo essere stato vittima di un pestaggio a sfondo omofobo, che l’ha ridotto quasi in fin di vita. Per superare il trauma si rifugia nella sua immaginazione e in particolare a Marwen, un fittizio villaggio in Belgio costruito nel giardino della sua abitazione. Qui si sviluppano le storie di Hogie, un pilota americano in perenne lotta contro i nazisti ai tempi della Seconda guerra mondiale.
Tratto dalla vera storia di Mark Hogancamp, già portata sullo schermo nel documentario Marwencol del 2010, Benvenuti a Marwen segna il ritorno di Zemeckis al genere biografico a tre anni di distanza da The Walk (2015). Come nel film precedente, però, il regista di Forrest Gump (1994) non si limita a mettere in scena una storia di vita, ma continua a sperimentare (come ha sempre fatto in carriera) attraverso il linguaggio cinematografico e gli effetti speciali. In questo caso la realtà (in live action) di Hogancamp si mescola con l’immaginazione (in animazione stop-motion) con protagonista Hogie, in un dialogo che diventa sempre più fitto e in cui la vita dell’uno influenza sempre più quella dell’altro: le bambole che riempiono lo spazio di Marwen sono espliciti riferimenti alle donne della vita di Hogie e il “gioco” della guerra si trasforma in un graduale processo di superamento del trauma per il protagonista. Gli spunti di riflessione sicuramente non mancano, ma il film non riesce a incidere fino in fondo a causa di qualche eccesso retorico e di un andamento un po’ altalenante, diviso tra sequenze sincere e toccanti e altre che appaiono un po’ troppo costruite a tavolino. Resta a ogni modo un prodotto profondo e non banale, ma la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un’occasione in parte sprecata, complice un apparato visivo solo in parte efficace. Discreta prova di Steve Carell nei panni del protagonista.
Tratto dalla vera storia di Mark Hogancamp, già portata sullo schermo nel documentario Marwencol del 2010, Benvenuti a Marwen segna il ritorno di Zemeckis al genere biografico a tre anni di distanza da The Walk (2015). Come nel film precedente, però, il regista di Forrest Gump (1994) non si limita a mettere in scena una storia di vita, ma continua a sperimentare (come ha sempre fatto in carriera) attraverso il linguaggio cinematografico e gli effetti speciali. In questo caso la realtà (in live action) di Hogancamp si mescola con l’immaginazione (in animazione stop-motion) con protagonista Hogie, in un dialogo che diventa sempre più fitto e in cui la vita dell’uno influenza sempre più quella dell’altro: le bambole che riempiono lo spazio di Marwen sono espliciti riferimenti alle donne della vita di Hogie e il “gioco” della guerra si trasforma in un graduale processo di superamento del trauma per il protagonista. Gli spunti di riflessione sicuramente non mancano, ma il film non riesce a incidere fino in fondo a causa di qualche eccesso retorico e di un andamento un po’ altalenante, diviso tra sequenze sincere e toccanti e altre che appaiono un po’ troppo costruite a tavolino. Resta a ogni modo un prodotto profondo e non banale, ma la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un’occasione in parte sprecata, complice un apparato visivo solo in parte efficace. Discreta prova di Steve Carell nei panni del protagonista.
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