Il capitano di sottomarini Robinson (Jude Law), appena licenziato, decide di intraprendere un'impresa folle: insieme a un manipolo di uomini, vuol recuperare un tesoro nascosto in un sommergibile che giace in fondo al Mar Nero dai tempi della Seconda guerra mondiale.

Capace di passare agevolmente tra documentario e pellicole di finzione, Macdonald cerca qui di far coincidere i due mondi, dirigendo un tetro action con spruzzate d'analisi sociale: i personaggi, infatti, si muovono consapevolmente tra licenziamenti, crisi politiche e vecchie ruggini nazionaliste. Ovviamente non c'è alcun approfondimento, in primo piano restano le gesta scellerate e i continui colpi di scena. Ciò che affascina di più è invece la fotografia di Christopher Ross, che culmina nella camminata sui terrificanti e impenetrabili fondali, e le capacità di Macdonald nello spostare la macchina da presa in spazi angusti. Purtroppo, una sceneggiatura un po' approssimativa e un cast spaesato (a parte Ben Mendelsohn e Scoot McNairy) vanificano il bel lavoro fatto con le immagini. Black Sea ha vinto il Leone Nero come miglior film al Courmayeur Noir in festival 2014.