Bonjour tristesse
Bonjour tristesse
1958
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Genere
Drammatico
Durata
94 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Otto Preminger
Attori
Jean Seberg
David Niven
Deborah Kerr
Mylène Demongeot
Geoffrey Horne
Juliette Gréco
Walter Chiari
Cécile (Jean Seberg) vive un'esistenza tra feste e divertimenti, a Parigi, insieme a suo padre Raymond (David Niven). Eppure il suo volto malinconico lascia trasparire emozioni diverse da quelle che mostra a chi la incontra: l'anno prima in Costa Azzurra, infatti, causò involontariamente la morte di Ann (Deborah Kerr), ai tempi fidanzata di Raymond.
Alla base c'è un romanzo di Françoise Sagan, che Otto Preminger (insieme allo sceneggiatore Arthur Laurents) cambiò a suo piacimento, alternando l'azione tra il passato e il presente. Le due temporalità sono contrassegnate da una fotografia differente – il passato in Costa Azzurra è a colori; il presente a Parigi in bianco e nero – tesa a rappresentare il cambiamento dello stato d'animo della protagonista. Raffinato ed elegante come non mai nella messinscena, Preminger riprende e rinnova le tematiche che l'avevano fatto grande negli anni precedenti: il complesso edipico di cui è vittima Cécile ricorda quello di Jean Simmons in Seduzione mortale (1952), mentre l'esplicito (e doppio) triangolo amoroso che si viene a formare in vacanza è stata una delle basi del cinema del grande autore fin dai tempi di Vertigine (1944). La sua indagine sulla psiche femminile trova qui un'ennesima vetta, in una filmografia tra le più significative in questo senso dell'intera storia del cinema. Per la sua potenza formale e la sua carica eversiva, Bonjour tristesse fu una pellicola che influenzò la Nouvelle Vague francese che stava nascendo: Jean-Luc Godard, per il suo esordio Fino all'ultimo respiro (1960), scelse Jean Seberg dopo averla vista in questo film. Memorabili gli sguardi in macchina dell'attrice che racconta allo spettatore la sua storia, forse per giustificarsi, forse per cercare nel pubblico un amico con cui confidarsi. Ottimi anche David Niven e Deborah Kerr. Juliette Gréco appare e canta il motivo che dà il titolo al film. Notevoli titoli di testa di Saul Bass, che aprono uno dei lungometraggi più toccanti della seconda parte degli anni Cinquanta, assolutamente da riscoprire e da rivalutare.
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