Adamo (Vincenzo Peluso) torna nel paese natale e riprende i contatti con un suo amico, Adelmo (Lorenzo Crespi), che gli offre un lavoro: trasportare frutta marcia al macero. Dando sfogo al suo voyeurismo, il ragazzo assiste a una rapina ai danni di una prostituta, Angela (Iaia Forte), e, sventato il furto, inizia con lei una particolare relazione. Il regista Pappi Corsicato spinge al massimo la vena grottesca puntando a realizzare una commedia al limite dell'assurdo, firmandone anche soggetto e sceneggiatura e occupandosi in prima persona delle musiche, delle scenografie e dei costumi. Forse per i troppi ruoli coperti, forse per l'esperienza comunque limitata con il cinema narrativo, il risultato è piuttosto confuso e pretenzioso: la trama tratta diversi argomenti in modo superficiale e non è chiaro quale dovrebbe essere il messaggio che vorrebbe lasciare, mentre i risvolti fantascientifici lasciano perplessi, più simili a uno sfizio posticcio e forzato che il regista ha voluto togliersi che rispondenti a una sincera volontà autoriale. Iaia Forte svetta su un cast comunque capace, ma non sufficiente a determinare la buona riuscita della pellicola.