Fred (Andy J. Forest) e Jennifer (Nicola Warren), coppia yankee in piena crisi coniugale, ritorna a Capri, l'isola del loro incontro, dopo la fine della guerra: lui rievoca l'amore con la giunonica Rosalba (Francesca Dellera), lei la passione vissuta con il focoso Ciro (Luigi Laezza). Nonostante tutto, si riconcilieranno. Brass gioca con l'ispirazione da Mario Soldati (e il suo Lettere da Capri, premio Strega nel 1954) e con il nome stesso dell'isola: il “capriccio “del titolo non può non legarsi all'ispirazione geo-sentimentale della vicenda. Peccato, però, che manchi tutto il resto: l'operazione, sebbene al centro di una confezione discreta, decade dinnanzi alle porcellonerie voyeuristiche di uno come Brass che, in fondo, non è nemmeno l'ultimo arrivato. Il regista, però, si beve il cervello dirigendo un delirio decadente di amori folli e incrociati, di passioni torride al chiudersi di un periodo storico (il Secondo conflitto mondiale), affidando i quattro ruoli principali ad attori inesperti e inespressivi. Scultissimo: la masturbazione col piede sulla barchetta, in mare aperto. Musiche di Riz Ortolani, e cameo scollacciatissimo del regista.