Captain Volkonogov Escaped
Kapitain Volkonogov Bezhal
2021
Paesi
Russia, Estonia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
126 min.
Formato
Colore
Registi
Natasha Merkulova
Aleksey Chupov
Attore
Yuriy Borisov
Il capitano del servizio di sicurezza nazionale Fedor Volkonogov (Yurij Borisov), apprezzato dal suo comandante e rispettato dai colleghi, viene accusato di un crimine: l’uomo riesce a scappare prima di essere arrestato, e in una frazione di secondo diventa una preda inseguita dagli stessi ex-colleghi.
A metà tra la favola nera e il thriller d’inseguimento, Captain Volkonogov Escaped è un dramma su un uomo in cerca di redenzione, a cui viene offerta una seconda possibilità tramite un messaggio dall’aldilà: se qualcuno lo perdonerà potrà andare in Paradiso. Premesse interessanti per un lungometraggio che finisce poi per essere fortemente ridondante, ripetitivo allo sfinimento e incapace di appassionare come avrebbe dovuto. La matrice mistica è solo un pretesto per dare vita a una pellicola d’azione priva di una forte personalità, che regala alcune sequenze sparse degne di nota (la scena del ballo, ad esempio) ma il cui disegno d’insieme fatica a coinvolgere. Notevole prova di Yuriy Borisov, che si carica il film sulle spalle e che con la sua performance rialza in parte gli esiti complessivi di un lungometraggio che procede a sprazzi, calando decisamente con l’approssimarsi della conclusione. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
A metà tra la favola nera e il thriller d’inseguimento, Captain Volkonogov Escaped è un dramma su un uomo in cerca di redenzione, a cui viene offerta una seconda possibilità tramite un messaggio dall’aldilà: se qualcuno lo perdonerà potrà andare in Paradiso. Premesse interessanti per un lungometraggio che finisce poi per essere fortemente ridondante, ripetitivo allo sfinimento e incapace di appassionare come avrebbe dovuto. La matrice mistica è solo un pretesto per dare vita a una pellicola d’azione priva di una forte personalità, che regala alcune sequenze sparse degne di nota (la scena del ballo, ad esempio) ma il cui disegno d’insieme fatica a coinvolgere. Notevole prova di Yuriy Borisov, che si carica il film sulle spalle e che con la sua performance rialza in parte gli esiti complessivi di un lungometraggio che procede a sprazzi, calando decisamente con l’approssimarsi della conclusione. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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