Lo studio di alcuni volumi presenti in un'antica chiesa turba il giovane bibliotecario Evan (Tomas Arana), che scopre le origini della struttura, costruita su una fossa di streghe trucidate, e tenta di scongiurare il peggio con l'aiuto di Lisa (Barbara Cupisti). Ma le forze del Male si scateneranno con potenza inaudita. Secondo lungometraggio firmato da Michele Soavi, che dimostra di aver assimilato volenterosamente la lezione del suo mentore Dario Argento. Atmosfere inquietanti, sangue a fiumi, uccisioni coreografiche e un tocco di malsano retaggio medievale: ingredienti ideali per confezionare una pellicola dalle ambientazioni gotiche e dall'animo spiccatamente splatter. Soavi trascura la verosimiglianza e punta all'eccesso (il prologo, con i cavalieri che fanno strage di streghe tra roghi e decapitazioni), sfiorando il ridicolo in corsa: la sceneggiatura (firmata dal regista con Argento e Franco Ferrini) brilla per approssimazione e confusione, i dialoghi rasentano il demenziale e il cast appare inebetito, ma è innegabile un certo fascino torbido, derivante dalla visualizzazione quasi naïf di antichi e insondabili orrori. E il climax finale, tra ossessioni incarnate e amplessi demoniaci, non si dimentica facilmente. Asia Argento è Lotte. Musiche di Goblin, Keith Emerson e Philip Glass, notevoli effetti speciali di Sergio Stivaletti.